[15/05/2009] Comunicati

"Pioggia" di Via dal ministero, anche per il Porto di Livorno

LIVORNO. Da sempre greenreport denuncia i pericoli dell’inazione anche per la sostenibilità ambientale, ma il suo opposto - fare tutto a prescindere e quindi senza criteri ecologici direttori - non è certamente accettabile. Questa premessa è doverosa di fronte all’impostazione data dal ministero dell’ambiente di questo governo che ha scambiato il dare il firmare decreti di pronuncia di compatibilità ambientale su opere strategiche per lo sviluppo economico e ambientale del nostro Paese come fatto buone in sé. Nel comunicato vengono infatti elencati i progetti che riguardano cinque centrali termoelettriche (comune di Loreo, Teverola, Salandra, Pisticci e Gorizia), un metanodotto (Massafra-Biccari-Campochiaro) e il porto Mediceo e la darsena Nuova nel porto di Livorno. Senza entrare troppo nel merito anche perché non conosciamo approfonditamente tutte le situazioni oggetto dei decreti, ci limitiamo ad osservare che senza un piano energetico nazionale parametrato sulle reali esigenze del paese non è che il dare il via a cinque centrali sia valutabile né in negativo, né in positivo.

Stessa cosa vale per il metanodotto del quale si dovrebbe valutare la reale necessità sulla base dei progetti relativi ai rigassificatori e del metanodotto Galsi prossimo venturo. Che cosa poi questo ci incastri con i progetti del porto di Livorno relativi alla trasformazione di una parte di esso da commerciale a turistico con l’ambientalismo del fare poi, questo dovrebbe spiegarcelo direttamente il ministro ma alla fine non è neppure che ci interessi un granché. «Sin dall’insediamento della nuova Commissione VIA (Valutazione d’impatto ambientale) – dichiara il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo – abbiamo chiesto una valutazione attenta e rigorosa dei numerosi progetti in sospeso, ma in tempi ragionevoli e certi. E’ importante che le nuove infrastrutture energetiche del Paese possano essere realizzate e rispondano pienamente ai requisiti di compatibilità ambientale. Modernizzare, rendere meno inquinante il sistema produttivo del nostro Paese, risponde ad esigenze economiche ma anche ad esigenze ambientali generali. E’ l’ambientalismo del fare a cui lavoriamo e che punta a incanalare l’Italia sempre più verso lo sviluppo sostenibile».

L’entità complessiva degli investimenti, ci fa sapere il ministero, è pari a circa un miliardo e mezzo, il personale impiegato nella realizzazione è di circa 2600 unità, mentre i tempi di realizzazione variano a seconda del tipo di intervento (fino a un massimo di 33 mesi).

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