[17/01/2006] Rifiuti

«L’impianto di compostaggio ci lancia la sfida della qualità»

ROSIGNANO MARITTIMO (Livorno). «Nei primi sei mesi di funzionamento l’impianto di compostaggio sarà gestito dall’azienda che lo ha costruito, dopo di che il Comune ne assegnerà la gestione e dovremmo entrare in campo noi». Fabio Ghelardini, presidente di Rea (Rosignano energia ambiente), l’azienda che gestisce il ciclo dei rifiuti nella Bassa Val di Cecina, quando parla dell’entrata in funzione dell’impianto di compostaggio di Scapigliato realizzato dal Comune di Rosignano Marittimo ricorda innanzitutto che «a giorni dovrebbero partire le prove a pieno carico, quindi ci sarà il periodo di prova guidato dall’impresa costruttrice».
Con la realizzazione di questo impianto, e soprattutto con il suo funzionamento a pieno regime, anche nei servizi della Rea cambierà qualcosa, per la raccolta della parte umida dei rifiuti. «E’ evidente – dice Ghelardini – che questo impianto potrà produrre un buon compost se a monte ci sarà una buona raccolta differenziata dell’umido. Saremo chiamati ad incrementarne la quantità e la qualità». Anche utilizzando il «porta a porta»? Ciò accade già in alcune zone servite dall’azienda che ha sede a Rosignano, come spiega lo stesso presidente: «Alcune grandi utenze a Rosignano sono già servite dal porta a porta. Ma, facendo altri esempi, posso dire che Cecina già produce umido di qualità che viene raccolto in alcune zone: il quartiere 167, ma anche le frazioni di Palazzi e di Marina».
L’impianto di compostaggio di Scapigliato avrà una capacità di trattamento di 60 tonnellate al giorno. «Puntiamo ad essere il riferimento per buona parte dell’Ato livornese, nel trattamento della frazione organica dei rifuti», dice Ghelardini. Sarà una sfida importante, soprattutto per il bacino nel quale opera Rea e per quello della città capoluogo (a Piombino c’è già l’impianto gestito da Asiu del quale il Piano provinciale prevede un potenziamento per soddisfare le esigenze della Val di Cornia), in termini di qualità delle raccolte. «Una volta che avremo raggiunto gli accordi per il conferimento dei rifiuti organici – precisa Ghelardini – ci sarà un capitolato per fissare i criteri di qualità del materiale in ingresso»
«D’altra parte – conclude il presidente della Rea – le indicazioni della Regione, ma anche del Piano provinciale, che puntano sullo spingere la raccolta differenziata al 55 per cento, impongono a tutti noi di raccogliere la sfida della qualità, il che significa sostenere anche costi. Io però sono convinto di una cosa: laddove ci sono costi, ci sono anche guadagni. E se fare bene le raccolte differenziate costa, bisogna compiere una valutazione complessiva: il bilancio non è solo finanziario ma anche ambientale».


Nella foto: un impianto di compostaggio

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