[19/05/2009] Parchi

Pianosa non sarà carcere di massima sicurezza

PORTOFERRAIO (Livorno) L’annuncio che il governo avrebbe rinunciato a rimettere, col Ddl sicurezza, il carcere speciale 41 bis a Pianosa (Nella foto) lo aveva già dato la deputata toscana del Partito Democratico Silvia Velo: «Avevo presentato un emendamento allo stesso disegno di legge, ma con il voto di fiducia posto dal Governo l’unica strada possibile è stata quella dell’ordine del giorno impegnando il Governo a non inserire l’Isola di Pianosa». La Velo aveva presentato l´emendamento insieme al responsabile ambiente del Pd, Ermete Realacci, e i due avevano garbatamente polemizzato anche con Giuseppe Lumia, il senatore del Pd che, insieme alla Fondazione Caponnetto e ad altre associazioni antimafia, aveva caldeggiato il ritorno del carcere speciale nell’isola dell’Arcipelago Toscano.

Alla fine dunque il governo, probabilmente facendo i suoi conti e scoprendo i costi proibitivi che avrebbe avuto l’operazione, ha confermato l’impegno preso al momento della risposta all’interrogazione ed escludendo Pianosa sia dal piano straordinario di edilizia penitenziaria sia dall’ipotesi di riapertura del carcere 41-bis.

Oggi il parco nazionale dell’Arcipelago toscano in una nota «condivide la soddisfazione degli Onorevoli Silvia Velo e Ermete Realacci per aver scongiurato un grave pericolo per le attività produttive e per il turismo sostenibile nell´arcipelago toscano. Grazie all’ordine del giorno sul futuro di Pianosa, da loro presentato in occasione della discussione sul disegno di legge sulla sicurezza, il governo si è impegnato a non inserire l’Isola, in quanto Parco Nazionale, tra quelle sedi in cui si potrebbero istituire istituti carcerari di massima sicurezza, detti di 41-bis. Siamo contenti siano state recepite le indicazioni di questo Ente, che ha iniziato una battaglia contro la riapertura del supercarcere a Pianosa scrivendo una lettera aperta al ministro Prestigiacomo e rispondendo all’ufficio legislativo del ministero dell’Ambiente. Il parco ha sempre ribadito di essere fortemente contrario all’ipotesi della riapertura del carcere speciale a Pianosa, proponendo in alternativa il mantenimento di un carcere con un regime leggero a vantaggio della tutela dell’ambiente e della fruizione contingentata (l´unica possibile nell´isola). Il parco e il Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria hanno già firmato un protocollo d’intesa con l’obiettivo di programmare azioni congiunte per la cura e la manutenzione del territorio, per la promozione e la divulgazione della didattica ambientale, per la formazione e la qualificazione professionale dei detenuti».

Secondo il presidente del parco nazionale, Mario Tozzi, «E’ stato raggiunto un ottimo risultato per Pianosa e per il parco, la conservazione della natura e il futuro di chi opera sull’isola sono più al sicuro. La fruizione contingentata dell’isola, raccomandata dagli studi scientifici sulla capacità di carico antropico, è l’unico modo per mantenere viva la bellezza di un’area delicatissima sulla quale purtroppo c´è ancora chi vorrebbe “aprire” agli appetiti della speculazione travestita da sviluppo economico. Per non parlare dell´idea geniale che sembra stia balenando in testa ai nostri governanti di fare di Pianosa sede di centrale nucleare: anche contro questa ipotesi sono disposto a incatenarmi all´isola».

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