[25/05/2009] Urbanistica

Dighe e fiumi deviati: 330.000 nuovi sfollati in Cina

LIVORNO. Circa 330.000 persone dovranno abbandonare le loro terre vicine alla diga di Danjiangku (Nella foto), nella provincia cinese dell’Hubei, e saranno spostate in altre località per far spazio ad un gigantesco progetto di adduzione idrica per spostare un fiume d’acqua dal bacino dello Yangtze, nel sud, verso il nord sempre più assetato, industrializzato e assediato dal deserto e dalla siccità.

Circa 230.000 residenti verranno rialloggiati in una cinquantina di distretti vicini, completando così un esodo che le autorità comuniste hanno avviato il 25 novembre 2008 per far spazio ad un progetto di adduzione dell’acqua che prevede tre grandi canali: orientale, centrale e occidentale. Il canale centrale permetterà di portare verso le metropoli di Pechino e Tianjin le acque della diga di Danjiangku, che sbarra il fiume Hanjiang, il più grande affluente dello Yangze.

La Cina ha già stanziato 53,87 miliardi di yuan (7,9 miliardi di dollari) per lo spostamento dell’acqua da sud verso nord: 8,2 miliardi di yuan in più di quanto annunciato nel novembre 2008. La cifra dovrebbe essere coperta con 15,42 miliardi provenienti dal bilancio centrale; 10,65 dai buoni del tesoro; 7,99 dalle istituzioni locali e 19,81 miliardi da altere fonti.

Il troncone est è praticamente finito e le popolazioni interessate già sfollate, mentre la diga di Danjiangku che provoca l’attuale esodo di massa è ancora in costruzione. Il canale occidentale invece è ancora in fase di progetto ed è destinato ad alimentare il Fiume Giallo con l’acqua proveniente da corso superiore dello Yangtze e di altri fiumi attraverso tunnel che forano intere montagne…

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