[25/05/2009] Energia

Lucca: al via il progetto Biomass

LUCCA. Si chiama «Biomass, energia che cresce», il primo progetto del Programma transfortaliero Italia-Francia Marittimo, per la valorizzazione delle biomasse come fonte energetica rinnovabile, su cui l’Amministrazione provinciale vuole assumere posizione di rilievo nel quadro della cooperazione territoriale europea. Uno degli obiettivi che si è posta la provincia è quello di intercettare finanziamenti considerevoli per lo sviluppo locale tramite i bandi emanati da Bruxelles e per il quali è stato istituito un apposito Ufficio Europa. Infatti Biomass è un piano da 1 milione e 850mila €, finanziato dal FERS (1.387.500 €) e dal Cipe (462.500 €), di cui la provincia di Lucca è capofila, e ha come partner le province di Pisa, Massa Carrara, Grosseto, Nuoro, la Regione Liguria e l’Ordac (Office du développement agricole et rural de Corse).

«La provincia di Lucca è la prima amministrazione pubblica a dare il via ai progetti di cooperazione internazionale dell’Unione Europea legati al cosiddetto progetto transfrontaliero Italia Francia Marittimo - ha dichiarato il presidente Stefano Baccelli - L’amministrazione provinciale, capofila del progetto che ha portato sul nostro territorio 500mila euro di contributi, intende favorire la diffusione e la conoscenza anche di questo tipo di tecnologia, che può rivelarsi particolarmente interessante per aree ricche di risorse forestali, come sono alcune del nostro territorio». Nel merito con il progetto si intende verificare e promuovere l’utilizzo di sostanze di origine animale e vegetale, non fossili, come gli scarti delle attività agricole, dell’allevamento, dell’industria del legno o di quella agroalimentare, che possono essere usate come combustibili per la produzione di energia. Trarre energia dalle biomasse consente d´eliminare gli scarti prodotti dalle attività agroforestali e, contemporaneamente, produrre energia elettrica, riducendo, i costi del consumo energetico.

«L’utilizzo delle biomasse rappresenta solo un passo verso lo sviluppo di una politica energetica integrata orientata all’innovazione e alle risorse rinnovabili- ha continuato il presidente della provincia- Uno degli strumenti che può contribuire a far diminuire l’uso di combustibili fossili e l’inquinamento atmosferico, che può avere usi pubblici e privati (soprattutto nelle zone collinari e montane), favorendo anche una migliore gestione del patrimonio forestale e idrogeologico e un più razionale utilizzo degli “scarti” verdi da perseguire attraverso lo sviluppo di progetti che uniscono istituzioni, aziende del settore agro-forestale e cittadini».

Tutto vero ma è da verificare il rispetto delle filiere corte e l’attenzione particolare ai processi di combustione che possono portare sostanze inquinanti nell’ambiente (vedi caso pollina nel nord Italia). Il progetto è articolato in varie fasi: dopo uno scambio di esperienze tra le 4 province costiere toscane e Liguria, Corsica e Sardegna, la valutazione delle potenzialità boschive e agricole, l’individuazione dei siti e la definizione di uno strumento di gestione, saranno avviate esperienze pilota per verificare le effettive opportunità di diminuire i costi del consumo energetico e di offrire una maggiore valorizzazione delle risorse naturali, in particolare dei boschi e delle aree agricole da riconvertire.

Domani il progetto sarà presentato ufficialmente nella sala Accademia I alle ore 9.30 per coinvolgere tutti i soggetti che a livello locale (comuni, Comunità montane, GAL, le aziende agro-forestali, etc) possono trarre vantaggi dall’uso delle biomasse e costituire, insieme, una sorta di Comitato Locale per seguire, condividere, concertare le attività per la gestione, programmazione e governance della risorsa. Questo è almeno l’auspicio dell’amministrazione provinciale.

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