[29/05/2009] Parchi

Gli uccelli migratori dovranno fare più strada

LIVORNO. Secondo uno studio sugli impatti potenziali del cambiamento climatico sugli uccelli, i migratori potrebbero doversi spostare più lontano rispetto ai siti attuali di migrazione primaverile e svernamento e la lunghezza di alcune migrazioni potrebbe aumentare di ben 400 chilometri.

Un team di ricercatori della Durham university finanziato dal Rsbp, la BirdLife della Gran Bretagna, e dal Natural environment research council, ha studiato i modelli migratori delle silvie europee, un gruppo di uccelli comuni in Europa sia come residenti che migratori, come la sterpazzola (Sylvia communis - nella foto) e la capinera (Sylvia atricapilla).

Per Nathalie Doswald, dell’università di Durham e una delle principali autrici dello studio «Per il futuro si prevedono cambiamenti di temperatura e relative variazioni di habitat che potrebbe avere gravi conseguenze per molte specie».

E Stephen Willis, team leader della Durham university, spiega: «I nostri risultati indicano che la maratona delle migrazioni per molti uccelli è destinata a diventare più lunga. Questa è una cattiva notizia per gli uccelli come la sterpazzola».

Si pensa che ogni anno 500 milioni di uccelli migrino in Europa dall’Africa e dall’Asia, e le silvie sono piccoli esseri di 9 grammi di peso che intraprendono migrazioni annuali di migliaia di chilometri tra due continenti per accoppiarsi e trovare cibo in un clima adatto.

«La maggior parte delle silvie arriva qui in primavera e in estate, in tempo per sfruttare l´eccedenza di insetti, e ci lasciano in autunno per i climi caldi – dice Willis – Prevediamo che tra il 2071 e il 2100, 9 delle 17 specie che abbiamo esaminato dovranno affrontare migrazioni più lunghe, in particolare gli uccelli che attraversano il deserto del Sahara».

Un altro autore della ricerca, Rhys Green della Cambridge university e della Rspb, spiega: «Questi piccoli uccelli fanno viaggi incredibili, spingendosi al limite della sopportazione. Tutto questo rende i viaggi più lunghi e dipendenti da rari e vulnerabili habitat “pit-stop” utilizzati per rifornirsi di “carburante” per la migrazione, che potrebbe significare la differenza tra la vita e la morte»

Green sottolinea che «Avevamo già avuto la prova che l’areale degli uccelli si sta spostando verso nord, alla ricerca delle condizioni climatiche sostenibili, esattamente nel modo previsto dai precedenti modelli. Questa ultima ricerca suggerisce che dovranno far fronte ad un aumento della lunghezza di un cammino già arduo».

In risposta alla preoccupante diminuzione di molte specie migratrici, BirdLife ha lanciato la campagna “Born to Travel” per proteggere gli uccelli migratori lungo le rotte afro-euroasiatiche.

«Questi uccelli devono far fronte a numerose minacce durante il loro incredibile viaggio annuale» sottolinea il capo del settore conservazione della BirdLife, Richard Grimmett - BirdLife e i suoi partner stanno lavorando per consentire un viaggio più sicuro gli uccelli migratori. Abbiamo partner di BirdLife in oltre 70 Paesi in tutte le rotte migratorie tra l´Europa, il Medio Oriente e l’Africa, e stiamo lavorando insieme per affrontare le minacce agli uccelli canori migratori, come l´agricoltura intensiva, la desertificazione, la deforestazione e i cambiamenti climatici».

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