[01/06/2009] Comunicati

La crisi silenziosa della salute e della società

LONDRA. Il presidente del Global Humanitarian Forum, Kofi Annan, ha presentato alla Foreign press association a Londra “Human Impact Report: Climate Change – The Anatomy of a Silent Crisis”, il primo esauriente rapporto che analizza esclusivamente gli impatti negativi dei cambiamenti climatici sulla società umana in tutto il mondo e si basa sulle informazioni più recenti e sugli input forniti dagli scienziati sull’impatto antropico del cambiamento climatico.

Il rapporto farà parte dei documenti ufficiali in discussione dei prossimi climate talks di Bonn, in preparazione della conferenza sul clima dell’Onu che si terrà a Copenhagen ed è stato rivisto da alcuni dei principali esperti internazionali, tra i quali il premio Nobel Rajendra Pachauri per l’Ipcc, Jeffrey Sachs della Columbia university, e comprende anche una stima sul numero delle persone che muoiono a causa dei cambiamenti climatici, il costo economico del global warming e proiezioni per i prossimi 20 anni.

«L´obiettivo della relazione è quello di colmare un vuoto tra il grande pubblico, ma anche tra i responsabili politici ad alto livello, riguardante la comprensione dei cambiamenti climatici,– spiega il Global humanitarian forum - Il cambiamento climatico è qui. Ha un volto umano. Questa relazione illustra le crisi che si verificano oggi in silenzio di tutto il mondo, a causa del cambiamento climatico globale. A lungo guardato a distanza, come un problema ambientale o futuro, il cambiamento climatico è già oggi uno dei maggiori ostacoli per gli sforzi umani. Ma a strisciato nel mondo per anni, facendo il suo mortale lavoro nell’ombra ed aggravando altri grandi problemi che infettano la società, come malnutrizione, malaria e povertà. Questo rapporto punta a rompere il silenzio sulla sofferenza di milioni di persone. I risultati dello studio dimostrano che gli impatti del cambiamento climatico sono responsabili ogni anno della morte di centinaia di migliaia di morti e colpiscono la vita di milioni di persone. Il climate change è una grave minaccia per I tre quarti della popolazione mondiale. Mezzo miliardo di persone sono ad estremo rischio. I più colpiti sono i gruppi più poveri del mondo, che non hanno alcuna responsabilità nelle cause del cambiamento climatico».

Secondo il rapporto già oggi sono colpite dal cambiamento climatico più di 300 milioni di persone, l’equivalente delle vittime dello tsunami dell’Oceano Indiano, per un costo economico complessivo di 125 miliardi di dollari all´anno. Una cifra che è più del Pil del 73% dei singoli Paesi del mondo ed è superiore al totale degli aiuti annui che attualmente i Paesi industrializzati inviano ai Paesi in via di sviluppo di ogni anno.
Ma il dato è destinato ad aumentare rapidamente: entro il 2030 i morti da global warming in tutto il pianeta saliranno a quasi 500.000 l´anno e le persone colpite dal cambiamento climatico dovrebbero salire a 600 milioni ogni anno, con un costo economico che crescerebbe fino a 340 miliardi di dollari. Si tratta del 10% della popolazione del pianeta, il che rende il cambiamento climatico la più grande sfida umanitaria del mondo.

Per evitare esiti peggiori, bisognerebbe aumentare di 100 volte gli attuali sforzi di adattamento ai cambiamenti climatici nei Paesi in via di sviluppo dove sono previste il 99% delle vittime. Il rapporto evidenzia che la maggioranza della popolazione del pianeta non ha ancora la capacità di far fronte all´impatto del cambiamento climatico senza subire una potenzialmente irreversibile perdita di benessere e il rischio di perdita di vite umane. Le popolazioni più in pericolo sono quelle che vivono nelle aree semiaride tra il Sahara e il Medio Oriente, nell’Africa sub-sahariana, in Asia centrale, nel Sud e nel Sud-Est asiatico e nei piccoli Stati insulari in via di sviluppo.

Secondo Barbara Stocking, direttrice di Oxfam GB, «Il cambiamento climatico è una crisi umana che minaccia di travolgere il sistema umanitario e di far tornare indietro l´orologio sullo sviluppo. Si tratta anche di una grave ingiustizia: le persone povere nei Paesi in via di sviluppo che ne sopportano oltre il 90% degli oneri, attraverso la morte, le malattie, la miseria e la perdita finanziaria, sono anche le meno responsabili della creazione del problema. Nonostante questo, i finanziamenti dai Paesi ricchi per aiutare i poveri e i più vulnerabili al cambiamento climatico non sono nemmeno l´1% di ciò che è necessario. Questa eclatante ingiustizia deve essere ben compresa a Copenaghen a dicembre».

Presentando il documento Kofi Annan ha detto: «Il cambiamento climatico è una silenziosa crisi umana. Ma è la più grande sfida umanitaria emergente del nostro tempo. Già oggi provoca la sofferenza di centinaia di milioni di persone la maggior parte dei quali non sono ancora consapevoli del fatto che sono vittime del cambiamento climatico. Abbiamo bisogno di un accordo internazionale per contenere il cambiamento climatico e ridurre la sua sofferenza diffusa. Nonostante il suo impatto pericoloso, il cambiamento climatico è uno spazio di ricerca trascurate in quanto gran parte del dibattito si è concentrato sui suoi effetti fisici a lungo termine. Il punto di questa relazione è quello di concentrarsi sull’oggi e sul volto umano del cambiamento climatico. Ad appena sei mesi prima del vertice di Copenaghen, il mondo si trova a un bivio. Non possiamo più permetterci di ignorare l´impatto umano del cambiamento climatico. In parole povere, la relazione è un vibrante appello per i negoziatori a Copenaghen a raggiungere il più ambizioso accordo internazionale mai negoziato, oppure continuare ad accettare la fame di massa, le malattie di massa e le migrazioni di massa, su una scala sempre crescente».

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