[05/06/2009] Parchi

Carta di Taormina, linee guida per l´Ue per salvare il patrimonio dei piccoli centri

LIVORNO. Il congresso annuale di Europa Nostra, Europa Nostra, l´associazione che riunisce circa 400 associazioni come Italia Nostra e il FAI, ha approvato a Taormina una serie di semplici linee guida che saranno consegnate al prossimo nuovo Parlamento Europeo. «Un´idea semplice – spiega Europa Nostra - ma che scardina completamente l´approccio ai beni architettonici e culturali: salvaguardare i centri storici come un corpo unico, legato in modo indissolubile anche al paesaggio e al contesto rurale che lo che lo circonda. A partire da L´aquila e dai centri dell´Abruzzo».

Rossana Bettinelli, vicepresidente di Italia Nostra, sottolinea: «Non vogliamo presepi, non è pensabile la conservazione di un centro storico che non sia viva e vitale. La Carta di Taormina è il risultato delle riflessioni tra i massimi esperti europei e mira a trovare una via che garantisca l´equilibrio tra il mantenimento del valore artistico, architettonico e paesaggistico e la vita quotidiana. Finora i beni architettonici, i palazzi, i beni culturali sono stati tutelati come singolo edificio, struttura o bene, ma questo approccio manca del contesto. Città come Sabbioneta in provincia di Mantova, S. Stefano in Sassanio in Abruzzo, che a Taormina hanno presentato il proprio caso, hanno valore se viste come insieme, come intero centro storico. Le ville palladiane lungo il Brenta, pur tutelate come edificio, sono svilite quando si ritrovano inserite tra autostrade e aree artigianali anziché nel paesaggio originario, quello agricolo della pianura padana. Oppure pensiamo a L´Aquila: cosa diventerebbe l´identità di questa città se fosse ricostruita senza una visone globale, anche nel caso in cui fossero tutelati alcuni dei monumenti più pregiati?»

Ecco il testo della Carta di Taormina 2009 - Tutela dei centri minori e dei borghi storici europei e del loro paesaggio circostante

Salviamo la memoria e l’identità dell’Europa
Premesso che le piccole città e i borghi storici d’Europa e il loro ambiente circostante sono da considerare come gemme del patrimonio culturale d’ Europa, perché rappresentano una caratteristica che ne distingue la storia e l’originalità in termini di cultura e di paesaggi. Essi formano una parte importante della memoria e dell’ identità di Europa.

Le piccole città e i borghi storici di Europa rappresentano anche entità di vita che si confrontano con le molte sfide imposte dalla modernità e dai rapidi cambiamenti che si susseguono nella società di oggi. Perciò essi sono estremamente vulnerabili.

Il recente terremoto che ha colpito L’Aquila e la regione Abruzzo ha fatto intendere quanto fragili essi siano anche a causa delle forze della natura. Se vogliamo salvare l’integrità e l’ autenticità di questi ambienti storici abitati e promuovere la qualità della vita per le generazioni attuali e per quelle future, dobbiamo essere capaci di attuare a tutti i livelli (Unione Europea, governi nazionali, regionali e locali), politiche pubbliche responsabili e sostenibili. E dobbiamo sapere anche impegnare le comunità locali e ogni altro attore della società civile per una comune e forte azione di pressione. Alla scuola e all’università il compito di promuovere una diffusa educazione ai valori civili e al paesaggio e di preparare ad una rinnovata cultura professionale, condizioni essenziali di una efficace azione di salvaguardia.

I partecipanti al Forum di Europa Nostra, consapevoli quindi che l’estesa trama costituita dai centri minori e dai borghi storici e il loro contesto e dei beni culturali puntuali diffusi costituisce l’innervatura essenziale del paesaggio d’Europa, ritengono in particolare che

- la salvaguardia del paesaggio, perseguita da una apposita disciplina – i piani paesaggistici – debba costituire il fondamento di ogni organizzazione e pianificazione territoriale (come ad esempio in Italia prescrive il recente Codice dei beni culturali e del paesaggio, e al riguardo debbono essere rispettati da Stato e Regioni i previsti tempi di attuazione);

- la tutela del paesaggio rurale, con le sue colture tradizionali, debba essere finalità essenziale della pianificazione del territorio, oggi minacciato dalle incontenibili e diffuse espansioni urbane;

- il recupero degli insediamenti storici anche minori, fondato su esaurienti analisi storiche e tipologiche e sui principi del risanamento conservativo e del restauro urbano, possa e debba costituire la efficace alternativa alle nuove espansioni, dissipatrici delle risorse del territorio, bene finito e non rinnovabile;

- a questo criterio debba orientarsi in Italia la ricostruzione del recente terremoto in Abruzzo, che esige l’immediato rigoroso ripristino e rivitalizzazione del centro urbano dell’Aquila, unitario complesso monumentale, e insieme di tutti gli altri insediamenti storici colpiti dal sisma.

Alla vigilia delle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo, i partecipanti al Forum si appellano alla responsabilità di tutte le istituzioni dell’Unione Europea perché siano adottate con urgenza misure efficaci con adeguato sostegno finanziario (innanzitutto i fondi strutturali) finalizzate alla tutela degli insediamenti storici e del loro paesaggio. Chiedono al riguardo rigorosi vagli sulla qualità dei progetti e adeguati controlli, a tutt’oggi mancati, sulle relative attuazioni.

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