[08/06/2009] Acqua

Il premio nobel per la letteratura Pamuk firma la petizione contro la diga di Ilisu

FIRENZE. Continua la battaglia per la tutela e l’inserimento della città antica di Hasankeyf (ricca di 10000 anni di storia) e della Valle del Tigri, nella Lista Unesco come Patrimonio Mondiale culturale e naturale. Ovviamente il primo passo è lo stop al progetto delle grandi dighe nel Kurdistan turco, ed in particolare della diga di Ilisu a cui potrebbero partecipare Paesi europei come Germania, Austria, Svizzera. Molte le voci che si sono sollevate contro il progetto in tutta Europa, ma di particolate rilievo è quella del Premio Nobel per la Letteratura Orhan Pamuk (Nella foto)che ha aderito alla campagna “Stop Ilisu“ sottoscrivendo la petizione che esige l’immediata fuoriuscita dei tre Paesi europei dal Progetto Ilisu. «L´appoggio di Pamuk giunge al momento giusto - sottolineano i promotori della campagna - poiché la definitiva decisione riguardo alla fuoriuscita o alla permanenza nel Progetto dei tre Paesi europei è ormai prossima: il 6 luglio scade il termine ultimativo fissato alla Turchia e pertanto nelle successive due settimane potrebbe giungere una decisione di tipo politico, concordata fra i tre Paesi».

Nel mondo dello spettacolo hanno firmato la petizione e si sono pronunciati contro la costruzione della diga, la popstar turca Tarkan e il regista cinematografico turco-tedesco Fatih Akin. «La voce di Orhan Pamuk ha un peso internazionale, il suo impegno contro questo progetto dovrebbe far capire chiaramente a chi è responsabile di decidere che l´Europa non può prendere parte a tale progetto e che dobbiamo fermarlo e lo fermeremo» ha sottolineato Ulrich Eichelmann, della campagna “Stop Ilisu”. La petizione, che può essere sottoscritta online (www.stopilisu.com), è indirizzata al Premier turco Erdogan, alla Cancelliera tedesca Merkel e ai capi di governo austriaco ed elvetico, ed esige da loro che fermino il progetto e in alternativa sanciscano che il luogo sia tutelato in base ai criteri Unesco. In poche settimane dal lancio, la petizione ha già raccolto 13.000 sottoscrizioni.

Torna all'archivio