[09/06/2009] Parchi

Scoperti i segreti riproduttivi del giaguaro, ma i felini americani rischiano l´estinzione

LIVORNO. Il giaguaro (Panthera onca) è il più grande felino americano, ma è anche il più misterioso ed inafferrabile, come sapevano bene i popoli pre-colombiani che gli affidavano ruoli importanti nelle loro cosmogonie religiose. Ora grazie a una ricerca in corso in Costa Rica, si è riusciti ad ottenere nuove informazioni sul suo comportamento riproduttivo.

I biologi che studiano il giaguaro in Costa Rica sono riusciti, utilizzando radio-tracking e trappole fotografiche, a stabilire che le femmine di giaguaro partoriscono ogni 22-24 mesi, un dato prima sconosciuto per le difficoltà a riprendere l’animale e a monitorarlo. E’ stato accertato che i cuccioli diventano indipendenti a 18-24 mesi.

Anche se i giaguari non mancano negli zoo, i loro comportamenti riproduttivi in cattività non sembrano rispecchiare il comportamento della specie allo stato selvatico. Dati preziosi per una specie che sta rarefacendosi in tutta l’America a causa della distruzione e della frammentazione del suo habitat e della caccia illegale per rifornire il mercato delle pellicce e dei trofei ed è inserito tra le specie a rischio di estinzione nella Lista Rossa dell’Iucn.

«Studi come questo – sottolinea ArkIve - che rivelano quanto spesso partoriscono i giaguari selvatici, quanti cuccioli nascono, e quanto sopravvivono in età adulta, sono vitali per contribuire a proteggere la specie, in quanto permettono agli scienziati di stimare la velocità con la quale potrebbero crescere le rimanenti popolazioni giaguaro. Più si conoscono le specie minacciate, come il giaguaro, meglio saranno in grado gli ambientalisti di mettere a punto strategie per la loro conservazione».

Il giaguaro non è purtroppo la sola specie minacciata di felini americani, altri di questi carnivori compaiono nella Lista Rossa.

Il puma (Puma concolor, che è l’animale con il più grande areale di distribuzione nelle due Americhe dopo l’uomo, entra spesso in conflitto con gli esseri umani a causa del bestiame o perché considerato un pericolo o un concorrente dai cacciatori. Anche se ancora molto diffuso, l’Iucn evidenzia il suo declino o la totale scomparsa in vaste aree del Nord America.

Il jaguarundi (Puma yagouaroundi), uno “strano” felino americano, non dovrebbe essere in immediato pericolo, ma l’Iucn pensa che sia meno numeroso di quanto si pensava prima e sta subendo un calo di individui a casa della perdita di habitat e per la persecuzione a cui è sottoposto dai contadini perché è un predatore di pollame.

Il gatto della Pampa (Leopardus colocolo), un felino piccolo e poco conosciuto, è anche lui minacciato dalla perdita del suo habitat, le praterie della Pampa argentina e dell’Uruguay, sempre più invase dai terreni agricoli e trasformaste in pascoli per il bestiame. L’Iucn lo considera vicino all’estinzione e ritiene necessario implementare le ricerche sull’ecologia di questa specie per capire come salvarla.

Il gatto delle Ande (Leopardus jacobita) è uno dei gatti selvatici più a rischio di estinzione del pianeta. Ed è forse la specie di felino più rara del Sudamerica, osservato in natura solo un paio di volte dai ricercatori. E’ considerato a rischio di estinzione anche per la rarefazione in natura delle sue prede preferite: i cincillà, anche se nessuno sa quale siano davvero le cause esatte della sua progressiva scomparsa.

kodkod (Leopardus guigna) è inserito tra le specie vulnerabili dall’Iucn. Grande come un gatto domestico, è il felino con l’areale di distribuzione più limitato in America, vive solo in Argentina e Cile. Le minacce per il kodkod si trovano solo in Cile e Argentina: vengono dalla deforestazione e vengono uccisi spesso quando si introducono nei pollai. Anche le abitudini di questo animale sono scarsamente conosciute e sarebbe necessario capire come vive per cercare di salvarlo da un’estinzione che potrebbe non essere molto lontana.

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