[15/06/2009] Parchi

Parchi, porcate e altri pasticci

PISA. Tra i tanti sbarchi ‘pubblicitari’ nelle zone terremotate non poteva mancare quello della nuova ministra al turismo, la rossa Brambilla (Nella foto). Pretesto; rilanciare nientemeno il ruolo delle aree protette. Appuntamento previsto nel parco nazionale del Gran Sasso attualmente commissariato da un amico degli amici. Non avvisato e neppure invitato il Ministro Prestigiacomo titolare dei parchi. Quando un giornalista del Corriere della Sera ha chiesto a cosa era dovuto tanto pasticcio ai vari ‘non so’ si è aggiunta questa dichiarazione del Ministro dell’ambiente: non spetta alla Brambilla occuparsi dei parchi e poi «sull’argomento abbiamo le nostre politiche, molto precise e molto apprezzate».

Ricapitoliamo; le istituzioni dell’Aquila hanno rivolto un appello a chi si appresta ad andare in vacanza a trascorrerla in una regione bella e ricca di parchi dando così un aiuto a chi è impegnato nella ricostruzione. L’Abruzzo regione dei parchi per eccellenza riscopre insomma il loro ruolo importantissimo nel momento più difficile. E lo fa - contrariamente a quel che dice la Prestigiacomo - proprio mentre da Roma e dal governo arrivano segnali che lungi dall’essere ‘molto apprezzati’ stanno mettendo in crisi quel che è stato fatto in tutti questi anni.

Tanto è vero che mentre la ‘rossa’ Brambilla si appresta alla sbarco il Ministro Calderoli – esperto in ‘porcate’ - propone la ‘soppressione’ dei parchi regionali. E perché non ci siano dubbi sulle reali intenzioni del governo il sottosegretario agli interni - anche lui leghista - Michele Davico conferma che vanno abrogati 1099 enti parco e aree protette (numero peraltro inventato). Cosa diranno ai convenuti al Gran Sasso la Brambilla e la Prestigiacomo - se ci andrà - ? Inviteranno i turisti a recarsi nei parchi nazionali malmessi e non solo per le poche risorse e l’insufficente personale ma anche per l’assenza di una qualsiasi politica nazionale? E li inviteranno anche in quelli regionali mentre a Roma si apprestano in barba alle regioni e alle tante chiacchiere sul federalismo a liquidarli?

Sarebbe questa la politica «chiara e tanto apprezzata» di cui ha parla il ministro dell’ambiente?

Per fortuna ai parchi non debbono pensarci solo a Roma e molte regioni sono, infatti, impegnate a rinnovare le loro leggi regionali non per abrogare ma consolidare la presenza e il ruolo dei parchi e delle aree protette regionali. E’ così in Toscana, in Emilia- Romagna, in Piemonte, in Liguria.
Chissà se al Gran Sasso qualcuno lo ricorderà.

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