[16/06/2009] Parchi

La foca monaca, forse è andata così ...

ISOLA DEL GIGLIO (Grosseto). Una folata di vento fece volare in mare dei fogli che piano, piano cominciarono ad andare al largo e ad affondare. Negli abissi una cernia uscì dalla propria tana per fare il giretto mattutino e notò qualcosa di bianco che scendeva verso di lei. Incuriosita si avvicinò e distinse chiaramente che si trattava di carta scritta dall’uomo e cominciò a leggere: era il programma elettorale della Lista Ortelli. Si concentrò sui paragrafi che interessavano il suo mondo ed immediatamente si diresse verso il Castello di Re Delfino. Messo al corrente della cosa il Re convocò seduta stante il Gran Consiglio del Regno degli Abissi; c’erano tutti, orate e spigole, gamberi e dentici, cernie e totani, occhiate e boghe, sardine e triglie, tonni e calamari, insomma non mancava nessuno. La decisione fu unanime e fu incaricata la foca monaca di portare il messaggio, anche questa volta con scelta unanime. Lei perché più di ogni altro abitante degli Abissi è il simbolo e l’ attestato massimo per chi protegge tale ambiente. Lei che da anni non si faceva più vedere. Ed anche la data non fu scelta a caso il 7 Giugno 2009, l’ultimo giorno dell’Amministrazione Brothel perché, saggiamente e correttamente, gli attestati di stima vanno tributati quando si è ancora in carica, se veramente sentiti, e non dopo, più che altro formali. E così la nostra foca fece al Campese, divertendosi un mondo, tra capriole e tuffi. Due giorni più tardi una cernia uscì dalla propria tana per fare il solito giretto mattutino e notò ancora una volta qualcosa di bianco che scendeva verso di lei. Si avvicinò di nuovo; questa volta era un foglio di giornale con tanti numeri e nomi. Capì subito che all’Isola del Giglio sarebbe ricominciata la guerra al Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, come 15 anni prima, così come quella all’Area Marina Protetta. Capì anche che sarebbe stata una lotta contro i mulini a vento, che sarebbe costata, come 15 anni prima, soldi e spreco di risorse umane e non avrebbe portato a nulla se non ad isolare ancora di più l’Isola. Ma la cosa più importante di cui la nostra cernia si rese conto era che 2 cittadini su 3 del Giglio volevano proprio questo. Amarissimo da digerire ma onesto e democratico ammetterlo. Informò di ciò il Re Delfino il quale di nuovo convocò il Gran Consiglio del Regno degli Abissi e tutti ascoltarono allibiti. Alla foca monaca scese una lacrima dai suoi grandi occhioni ...

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