[17/06/2009] Trasporti

Mobilità sostenibile: 400 milioni alla Fiat, ma l´esempio è la Svizzera

LIVORNO. L’Europa punta decisamente verso un sistema dei trasporti in grado di ridurre le emissioni inquinanti e un maggiore ricorso ad una soluzione intermodale per far viaggiare merci e persone. Sarà infatti varato oggi dall’esecutivo un documento in cui si individuano gli obiettivi della prossima politica europea dei trasporti che tendono a integrare sempre di più i diversi sistemi di trasporto e le vie praticabili per accelerare la transizione verso un modello a minore consumo di carbonio e meno impattante negli spostamenti all’interno delle aree urbane, andando incontro ad una società che necessita di reti efficienti per gli spostamenti.

Quindi tram leggeri, motori ibridi, sistemi intermodali per passare da un mezzo all’altro con maggior facilità e più spazio alle vie del ferro e d’acqua. Per il momento si tratta solo di scenari di politiche future che andranno sostanziati con proposte più dettagliate, strumenti normativi ed economici, incentivi per i mezzi più ecologici e disincentivi per quelli a maggiore impatto ma intanto le intenzioni sono apprezzabili.

Politiche che già la Bei, la Banca europea per gli investimenti, ha avviato con lo stanziamento di 7 miliardi di euro, come aiuti straordinari verso il settore dell´auto, per combattere il calo della domanda e la crisi del settore e al tempo stesso migliorare la produzione verso standard più ecologici: i progetti che potranno essere finanziati dovranno infatti rispettare i regolamenti europei in materia ambientale, che per le auto significa ridurre le emissioni di CO2 ai 120g/Km.

In questo quadro si inseriscono anche i 400 milioni che il consiglio della Bei ha accordato per i progetti di ricerca e sviluppo del gruppo Fiat nel settore dell´auto ecologica. Ma chi sembra lavorare spedita in questa direzione è in particolare la Svizzera (fonte Sole24Ore) , paese che non è mai entrato nell’Unione europea, ma che in Europa è all’avanguardia per le politiche sui trasporti.

Sul cantiere della nuova galleria ferroviaria del San Gottardo, nel sistema Alptransit, dove è stato abbattuto ieri il diaframma di roccia che darà il via ai lavori del penultimo tratto del traforo che porterà alla realizzazione di un tunnel di 57 chilometri per far passare la ferrovia , il ministro dei trasporti elvetico Ride Moritz Leunberger, ha detto chiaramente che il loro obiettivo con questa opera è quello di puntare ad un passaggio decisivo della quota del traffico merci e passeggeri dalla strada alla ferrovia.

Un’opera quella dell’Alptransit, che è stata finanziata in gran parte con le tasse sul traffico pesante, perché «in Svizzera - come ha detto il ministro Leuenberger (Nella foto)– la strada finanzia la rotaia», e che non ha ricevuto alcun contributo dagli altri paesi confinanti che ne riceveranno comunque benefici. In particolare l’Italia, dato che il progetto dell’Apltransit con la nuova galleria del San Gottardo che sarà in funzione nel 2017 e quella del Loetscherberg, che lo è già, metterà in relazione il sistema del trasporto merci tra il nord dell’Europa e il nostro paese.

Il timore è che da questa parte delle alpi l’attuale sistema ferroviario non sia assolutamente in grado di accogliere il traffico che proverrà dal nord, soprattutto per quanto riguarda le merci. Per questo la battuta del ministro Moritz Leuenberger, pare quanto mai azzeccata: «Che dico all’Italia? Imitateci per favore».

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