[17/06/2009] Parchi

Il gipeto Ikarus prova a tornare libero

PARMA. Ikarus riprova a tornare libero. E’ fissata per sabato 20 giugno alle 11,15, al rifugio Forcola a Trafoi, in Val Venosta (BZ), a oltre 2.100 metri di quota, la nuova liberazione del giovane esemplare di Gipeto. Ikarus era già stato liberato un anno fa in Val Martello (Alto Adige), e ritrovato il 17 dicembre scorso dagli agenti del corpo Forestale dello Stato in Val di Rabbi (TN): il volatile debilitato e privo di forze, fu ricoverato nel Centro recupero Fauna selvatica Lipu di Trento dove gli furono somministrate le prime cure ed effettuati i primi esami, che scongiurarono fratture e infezioni. Ma viste le preoccupanti condizioni di salute, l’animale fu trasferito nel centro specializzato di Vienna e sottoposto alle cure di Hans Frey, veterinario dell’Università di Vienna.

«La diagnosi stabilì che fu il saturnismo, ossia l’intossicazione da piombo, la causa della grave debilitazione-informano dalla Lipu- Con tutta probabilità Ikarus si cibò di una carcassa o delle viscere di ungulato selvatico dove erano presenti frammenti di proiettile al piombo, un avvelenamento che poteva essere fatale per l’animale». Il Gipeto è oggetto di un progetto internazionale di reintroduzione (di cui Frey è responsabile storico) partito nel 1986, che ha riportato anche in Italia la specie dopo l’estinzione sull’intero territorio nazionale.

Il declino è stato drammatico nel corso dell’Ottocento e del Novecento ma nel nuovo millennio, grazie al programma di reintroduzione la specie pare in ripresa: a livello europeo sono presenti oggi 130 coppie. Attualmente sono circa 130 gli esemplari di Gipeto presenti sull’intero arco alpino. «Per scongiurare il rischio di estinzione della popolazione alpina – informa Marco Gustin, responsabile Specie e ricerca Lipu – è necessaria, secondo un recente studio che abbiamo effettuato, la presenza di almeno 190 esemplari». Le principali minacce alla sopravvivenza della specie sono oggi costituite dal disturbo ai siti riproduttivi portato dai turisti, dai praticanti del volo a bassa quota e dall’attività di arrampicata sportiva. L’evento di sabato è organizzato dal settore altoatesino del Parco Nazionale dello Stelvio.

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