[18/06/2009] Consumo

Slow food aggiunge ´rinnovabile´ agli aggettivi del suo cibo: buono, pulito e giusto

LIVORNO. Si è tenuta ad Alberese il 13 e 14 giugno la riunione della presidenza internazionale e del consiglio internazionale di SlowFood, con circa 40 dirigenti in rappresentanza di 20 Paesi del mondo. L´oggetto del congresso era quello di discutere sulle strategie e sul futuro dell´associazione per sviluppare ulteriormente il ruolo di Terra Madre, coinvolgere giovani e implementare sempre nuovi progetti per la salvaguardia della biodiversità. A questo si è aggiunto il valore dell´esperienza di salvaguardia ambientale portato dalla Comunità del cibo ad energia rinnovabile (promossa da CoSviG, SlowFood e dalla Fondazione per la biodiversità) che ha organizzato la degustazione del primo giorno di lavori congressuali.
La degustazione è stata preceduta dalla presentazione della Comunità a margine dei lavori.

«Riteniamo che al trinomio ´Buono, pulito e giusto´ di SlowFood - è stato detto durante la presentazione - possa e debba essere aggiunto il sostantivo ´rinnovabile´, perché non può esistere un cibo giusto, buono e pulito se prodotto con tecnologie ed energie che non rispettano e salvaguardano l´ambiente. La terra dove coltiviamo i nostri ortaggi, dove alleviamo gli animali, è parte di quell´ambiente che dobbiamo salvaguardare, altrimenti rischiamo di non avere più la possibilità di sopravviverci».

La degustazione cui hanno partecipato tutte le aziende della Comunità del Cibo, ha riscosso l´apprezzamento di esperti del settore gastronomico verso alimenti che non solo rispettano l´ambiente, ma sono anche buoni.

Un passo in avanti verso una maggiore diffusione a livello internazionale di una esperienza rinnovabile è stato poi compiuto in questi giorni, quando l´ufficio Comunità europea della Regione Toscana ha richiesto alla Comunità del cibo ad energia rinnovabile l´invio di prodotti per una degustazione a margine del convegno sulle energie rinnovabili che si terrà a Bruxelles il prossimo 24 giugno. Nell´occasione verranno preparati anche alcuni cestini pieni di prodotti “verdi” della Comunità del cibo (formaggi stegionati e semistagionati, pesto pastorizzato e salumi di cinta
senese), affinché i delegati possano portare con sé una prova della consapevolezza ambientale toscana.

La Comunità del cibo ad energia rinnovabile è formata da aziende che producono alimenti utilizzando all´interno del proprio processo produttivo energie rinnovabili, in particolare, attualmente, calore geotermico.

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