[19/06/2009] Comunicati

Dow Chemical e Gazprom insieme per ridurre i gas serra nel mondo

LIVORNO. La multinazionale statuinitense Dow Chemical e la russa Gazprom Marketing Trading hanno firmato un protocollo d’intesa per sviluppare ed attuare progetti di riduzione delle emissioni di gas serra in tutto il mondo. Le due società vogliono sviluppare insieme le tecnologie della Down per ridurre di milioni di tonnellate di emissioni di CO2 e per mettere in campo altre iniziative low carbon che vedono come un promettente business.

«Dow e Gazprom, che produce e commercializza gas naturale e altri idrocarburi in Russia e altrove, vogliono anche collaborare a progetti per l’evoluzione del carbon market Usa - si legge in un comunicato congiunto – Le due companies vogliono individuare progetti globali che possano beneficiare del Clean Development Mechanism o del Joint Implementation status accordato in base ai requisiti richiesti dall’United Nations framework convention on climate change».

Rich Wells, vice presidente per l’energia e il cambiamento climatico della Dow spiega che «Attraverso questo accordo con Gazprom Marketing and Trading, i prodotti e le tecnologie Dow avranno un canale a livello mondiale nei mercati del petrolio e del gas, e avremo accesso a riduzioni certificate delle emissioni». Più che soddisfatto anche Vitaly Vasiliev, amministratore delegato di Gazprom Marketing and Trading: «L´accordo di oggi a collaborare a progetti che riducono le emissioni di gas serra è un altro esempio di come ci sforziamo di ridurre la nostra impronta ecologica».

A dire il vero il governo russo, azionista unico di Gazprom, è uno tra quelli che stanno lavorando di più per ridurre la portata dei negoziati climatici per Copenhagen ed il post-Kyoto. Comunque in patria il Consiglio di amministrazione di Gazprom ha ben altre preoccupazioni: oggi ha annunciato dio aver deciso di spostare di un anno, al terzo trimestre del 2012, l’avvio dello sfruttamento del giacimento di Bovanenkovskoe, nella penisola di Jamal.

«La crisi ha esercitato un impatto negativo sulla domanda di gas in Russia e all’estero – si legge in un comunicato – così come sulle previsioni per i prossimi anni. Daton che Gazprom lavora orientandosi sui bisogni del mercato, la direzione ha deciso di rinviare l’avvio del giacimento Bovanenkovskoe e della rete di gasdotti Bovanenkovskovo-Usta al terzo trimestre 2012».

Un bel colpo ed un segnale di una crisi che é probabilmente nella Russia putiniana molto più vasta ed acuta di quanto filtra sui disattenti media occidentali: secondo le previsioni da Bovanenkovskoe dovevano essere estratti inizialmente 115 miliardi di m3, per arrivare fino a 140 miliardi a regime.

L’area di Jamal, fino ad ora abitata soprattutto da popoli tribali che vivono di pastorizia delle renne, è così importante energeticamente che lo Stato-mercato russo l’ha classificata di «interesse strategico» per il suo ruolo essenziale nella crescita produttiva di

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