[23/06/2009] Comunicati

Ricerca & innovazione: il disastro è servito con un click

LIVORNO. Il disastro era annunciato e adesso si mostra con tutta la sua intensità. Il tema è quello del credito d’imposta per Ricerca e sviluppo, introdotto nella finanziaria 2007 per stimolare l’innovazione tecnologica delle imprese sia sui prodotti che sui processi. Con la finanziaria del 2008 ne era stata incrementata la percentuale dal 15 al 40% sui contratti stipulati con Università e enti pubblici di ricerca ed era stato innalzato il tetto massimo dei costi su cui applicare il calcolo del credito d´imposta, da 15 milioni a 50 milioni di euro, da portare in deduzione.

Ma la scure del decreto anticrisi aveva già posto diverse ipoteche sul perseguire di questo strumento utile all’economia per guardare al futuro, rinnovandosi in chiave ambientale. Con il dl 185/2008, il decreto anti-crisi appunto, era stata inserita una norma che toglie il meccanismo automatico sulla possibilità da parte delle imprese di avvalersi di un credito d’imposta sulle spese relative a ricerca e sviluppo, ma prevede il passaggio dall’Agenzia dell’entrate, con il riempimento di un formulario e una lista di attesa per l’accesso ai fondi sulla base dell’ordine cronologico dell’arrivo delle domande, per la cui consegna è previsto un giorno particolare, definito il click day.

Il meccanismo previsto dal decreto anti crisi, lascia ferma la data del 31 dicembre 2009, però inserisce una serie di procedure macchinose per ottenere il credito d’imposta e soprattutto non dà garanzia dell’ottenimento, essendo tutto vincolato alla copertura finanziaria che è stata fortemente ridimensionata.

Ciò che più ha messo in crisi l’utilizzo di questo strumento incentivante è però il fatto di aver cambiato le regole in corso d’opera, ovvero a fine novembre 2008, quando le imprese stavano presentando i consuntivi delle spese in R&S sostenute nel 2008 e programmando i relativi budget per il 2009.

Non solo, dopo due false partenze (a gennaio ed aprile 2009) e dopo l´approvazione di due differenti versioni del formulario da inviare all’Agenzia delle entrate, il click day è scattato alle 10,00 del 6 maggio e in meno di un minuto sono esauriti i fondi a disposizione per il 2008 e il 2009.

Tanto che l´Agenzia delle entrate ha dovuto notificare – spiega Italia Oggi - migliaia di provvedimenti di rifiuto del nulla-osta alla fruizione del credito per ricerca e sviluppo, «per esaurimento delle risorse finanziarie disponibili».

Dato che i principali campi di applicazione previsti sono tutti quelli della ricerca, da quella di base (finalizzata ad acquisire nuove conoscenze sui fondamenti di fenomeni osservabili, senza applicazioni o utilizzi pratici diretti), a quella industriale (finalizzata ad acquisire nuove conoscenze da concretizzare nello sviluppo di nuovi prodotti, processi o servizi oppure nel miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, prototipi esclusi) e che il danno quindi appare assai grave sia per il settore industriale che per quello della ricerca, dal momento che questi erano i principali campi di applicazione e che comprende anche la fase dello sviluppo sperimentale ovvero quella della realizzazione di prototipi utilizzabili per scopi commerciali e di progetti pilota destinati a esperimenti tecnologici e commerciali.

Tra i costi ammissibili al credito d’imposta, rientrano anche le spese per il personale, compresi i dipendenti a progetto, ovvero ricercatori e tecnici per le attività di ricerca e sviluppo; le spese per strumenti e attrezzature di laboratorio, nella misura e per il periodo di utilizzo per le attività di ricerca e sviluppo; le spese per la realizzazione di un progetto da parte di un ente di ricerca per conto dell´impresa, quelle per la consulenza utilizzata nelle attività di ricerca e per i materiali e le forniture utilizzati.

Quale sarà l’esito è abbastanza facile intuirlo: intanto saranno ulteriori posti di lavoro a rischio e soprattutto sarà l’ennesimo bastone tra le ruote per far partire l’economia su binari diversi da quelli su cui la locomotiva è deragliata.

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