[23/06/2009] Energia

Energia: dalla Bei 500 milioni per la Cassa depositi e prestiti da dare a Terna

ROMA. Dario Scannapieco, vicepresidente responsabile per le operazioni in Italia, Malta e Balcani Occidentali della Banca europea per gli investimenti (Bei), e l’amministratore delegato della Cassa depositi e prestiti (Cdp), Massimo Varazzani, hanno firmato un contratto per il finanziamento del piano quadriennale di sviluppo di Terna, il gestore della rete elettrica italiana .

In un comunicato della Bei si legge che la Banca europea mette a disposizione della Cdp «risorse finanziarie fino a 500 milioni di euro che saranno destinate al gruppo elettrico per la realizzazione degli investimenti programmati nel periodo 2008-2011. Questa operazione permette la chiusura dell’operazione di prestito da CDP a Terna preannunciata lo scorso 2 febbraio».

La Bei sottolinea che il finanziamento è in linea con le sue priorità nel settore energetico per tre diversi aspetti: «Gli investimenti del piano puntano a migliorare il grado di efficienza complessivo della rete di trasmissione di Terna; Il piano include la realizzazione del tratto in cavo dell’elettrodotto a 380 kV tra la Sicilia e la Calabria (linea Sorgente-Rizziconi), qualificata come Trans european network (TEN) e localizzata in una regione Obbiettivo Convergenza in ambito comunitario; Il piano ha un’importanza primaria nell’attuale momento recessivo per l’impatto positivo che potrà avere a livello occupazionale nel settore elettrico in Italia».

A marzo era stata annunciata un’operazione simile per un miliardo di euro a beneficio dell’Enel. .Per la Cassa depositi e prestiti «si tratta di un’operazione che rientra nell’ambito della “Gestione ordinaria”, cioè del finanziamento attraverso il ricorso al mercato di opere, impianti, reti e dotazioni destinati alla fornitura di servizi pubblici. L’operazione rappresenta un importante passo in avanti nel consolidamento dei rapporti tra Bei e Cdp, in una fase in cui le due istituzioni sono impegnate nel tentativo di mitigare gli effetti della crisi internazionale, anche con lìindividuazione di nuovi campi di attività e la ricerca di sinergie operative».

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