[23/06/2009] Comunicati

Dimas: «Nessun passo indietro sul clima in vista di Copenaghen»

BRUXELLES. In vista della conferenza Onu che si terrà a dicembre a Copenaghen Stavros Dimas (Nella foto)incomincia a fissare i paletti: «i 27 Paesi Ue puntano ad un accordo globale molto ambizioso, che miri ad una riduzione nella migliore delle ipotesi del 30% delle emissioni rispetto ai livelli del 1990 e del 20% come obiettivo minimo da difendere, entro il 2020». Questo è quanto ha dichiarato il Commissario europeo all’ambiente aprendo i lavori della ´Green Week´, la più grande conferenza annuale dedicata alla politica ambientale della Ue, rivolta ai mutamenti climatici. Quindi l’Europa si pone come capofila nella battaglia a tutela dell’ambiente, facendo presagire che su questo fronte non è possibile fare nessuna marcia indietro nonostante che alcuni Paesi europei, tra cui l’Italia, abbiano mostrato più di un tentennamento.

«I negoziati sulla riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra sono complessi – ha continuato Dimas- ma la situazione è migliorata rispetto all´anno scorso. Sono dell´avviso che a Copenaghen vincerà il buon senso: i leader mondiali seguiranno le indicazioni degli scienziati e raggiungeranno un buon accordo». La fiducia del Commissario europeo, scaturisce anche dalla riduzione del divario in termini di obiettivi tra la Ue e Paesi come Usa, Giappone e Australia «Il presidente Barack Obama si è impegnato a tagliare l´80% di emissioni di CO2 entro il 2050 - ha ripreso Dimas - E se sul fronte nazionale la diminuzione di gas serra, almeno a medio termine, non sarà sufficiente, si potrà ricorrere alle misure internazionali e di compensazione che saranno previste dal nuovo accordo post Kyoto». Sostegno al Commissario europeo viene anche dal ministro ceco dell´ambiente Ladislav Miko il cui paese è presidente di turno della Ue (la scadenza è fissata al 30 giugno) che è molto fiducioso sull´esito dei negoziati. Miko tra l’altro ha confermato l´impegno degli stati membri della Ue a contribuire con aiuti finanziari ai paesi in via di sviluppo perché riducano e mitighino l´impatto delle emissioni di CO2. «I 27 stanno discutendo le cifre per la ripartizione di questo onere. Il G8 dell´Aquila confermerà la volontà dei grandi di avere un´intesa ambiziosa a Copenaghen». Anche se l’invito alla prudenza è d’obbligo, conforta l’ottimismo di importanti politici di livello europeo che ci auguriamo possa essere basato non solo su sensazioni.

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