[25/06/2009] Rifiuti

Riciclo alluminio in Europa: c´è ancora molto da fare

LIVORNO. L’Associazione europea dei produttori di alluminio (Eaa) ha presentato gli ultimi dati relativi alla quota complessiva di recupero di lattine in alluminio per bevande nei paesi dell’Europa Occidentale, che ha raggiunto nel 2007 il 61,8% dell’immesso al consumo, con un incremento del 10% rispetto al 2005, seguendo solo in piccola parte quindi il trend dell’aumentato utilizzo di questo imballaggio in alluminio che si è verificato in molti paesi europei. Il numero totale delle lattine in alluminio per bevande consumate in Europa è passato infatti dai 28,3 miliardi di pezzi del 2006 ai 32 miliardi del 2007 che rappresentano, sul totale del packaging in alluminio utilizzato in Europa, una quota prossima al 70%.

E se si considera il fatto che il 10% di crescita della quota di riciclo corrisponde ad un risparmio di gas serra pari a oltre 300.000 tonnellate, il risultato non può certo dirsi soddisfacente.C’è ancora molto da fare, quindi, anche se i sistemi di riciclo dell’alluminio stanno cercando le strade possibili per intercettare il maggior quantitativo possibile degli imballaggi fatti di questo materiale.

I sistemi di recupero del Nord Europa basati sulla cauzione hanno confermato o addirittura aumentato i loro già elevati livelli di riciclo, mentre i Paesi che adottano sistemi di raccolta differenziata riferiti a tutte le tipologie di imballaggi in alluminio, come l’Italia, hanno potuto incrementare le quote di riciclo grazie anche all’adozione di tecnologie innovative sia sul fronte della raccolta differenziata, sia su quello della selezione e trattamento. Altri Paesi come ad esempio l’Olanda, i cui sistemi di gestione dei rifiuti privilegiano l’incenerimento con recupero energetico, hanno raggiunto interessanti livelli di riciclo grazie alle tecnologie basate sul recupero dell’alluminio dalle scorie post‐ combustione.

L’Eaa esorta le pubbliche amministrazioni e gli operatori dei servizi di gestione dei rifiuti ad investire nell’adozione delle più recenti tecnologie per la selezione e il riciclo anche in considerazione della rapidità di rientro dell’investimento grazie all’alto valore del rottame in alluminio di buona qualità, anche in tempi di crisi economica.

Una lattina realizzata con alluminio riciclato garantisce un risparmio di energia del 95% rispetto ad una fatta interamente con alluminio primario, un incentivo importante per investire nell’aumento delle quote di materiale riciclato. Se poi si considera che il riciclo a fine vita delle lattine in alluminio per bevande oltre che in nuove lattine può essere indirizzato verso altri prodotti in
alluminio ad alto valore aggiunto come biciclette, infissi per finestre, blocchi motore, il ritorno economico sembra essere del tutto garantito. Oltre ad essere in linea con le politiche europee
finalizzate alla creazione di una ‘società del riciclo’ nella quale le risorse materiali vengano usate in maniera più sostenibile.

In Italia il consorzio dedicato al recupero dell’alluminio, il Cial, si è impegnato per intercettare, attraverso tutte le forme di raccolta, trattamento e recupero disponibili, l’intercettazione di
tutte le tipologie di imballaggi in alluminio e non solo di alcune frazioni, come avviene nella maggior parte degli altri Paesi Europei e per recuperare materiali non solo attraverso la raccolta differenziata, ma anche attraverso tutte le altre forme di trattamento. “Zero discarica, 100% recupero” è il motto del consorzio, che già oggi garantisce il riciclo di alluminio recuperato presso gli impianti di trattamento del rifiuto urbano indifferenziato, da impianti di selezione del vetro per la valorizzazione di tappi, capsule altri accessori, e, infine dal trattamento delle scorie post‐combustione grazie a tecnologie che sono così in grado di minimizzare, se non eliminare completamente, lo smaltimento in discarica.

Una strategia che avrebbe portato, secondo i dati di Cial, ad una quota nel 2008, pari al 63,6% di recupero totale.

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