[26/06/2009] Comunicati

Sviluppare la green economy per assicurare una ripresa mondiale sostenibile

LIVORNO. Una ventina di agenzie Onu hanno presentato ala Conferenza World Financial and Economic Crisis and its Impact on Development che si conclude oggi a New York una dichiarazione dove si evidenzia che «l´attuale crisi economica e finanziaria esige una risposta collettiva della comunità mondiale» e indicano la green economy come l’unica reale via d’uscita.

Le agenzie Onu, capeggiate da Achim Steiner, direttore esecutivo del Programma Onu per l’ambiente (Unep) si sono pronunciate a favore di una transizione verso "meno carbonio” ed a sostegno di un’economia verde capace di fornire molteplici opportunità economiche, sociali ed ambientali nel XXI secolo.

Nel corso degli ultimi 6 mesi, molti orgasmi del sistema dell’Onu, come Fao, Unep e soprattutto le istituzioni di Bretton Woods della Banca Mondiale e i segretariati degli accordi multilaterali sull’ambiente sono stati coinvolti nella progettazione e nella messa in opera di un’iniziativa sulla green economy.

«Investire i fondi di rilancio economico in settori quali le tecnologie energetiche efficienti, le energie rinnovabili, i trasporti pubblici, l´agricoltura sostenibile, il turismo rispettoso dell’ambiente e la gestione sostenibile delle risorse naturali, soprattutto gli ecosistemi e la biodiversità, riflette la convinzione che l’economia verde può creare delle nuove industrie dinamiche, dei posti di lavori di qualità, generare crescita e guadagni, attenuando allo stesso tempo gli effetti dei cambiamenti climatici ed arrestando il declino della biodiversità - si legge nella dichiarazione – Questa scelta è in grado di contribuire al raddrizzamento dell’economia, alla creazione di posti di lavoro decenti ed alla riduzione delle penurie alimentare, energetica, idrica, ma anche di far fronte alle crisi relative agli ecosistemi ed al clima, che hanno degli effetti sulle popolazioni povere».

Per le agenzie Onu i grandi Paesi dovrebbero fare in modo che i Paesi in via di sviluppo dispongano di risorse finanziarie per avviare i propri programmi di rilancio ed avere un accesso accresciuto ai mercati internazionali per una ripresa rapida degli scambi commerciali.

Secondo le 21 organizzazioni «La solidarietà della comunità internazionale è in fase di sperimentazione. La ripresa economica può essere il punto di svolta per un’ambiziosa ed efficace risposta internazionale alle molteplici crisi che ha di fronte l´umanità».

Il test finale per le agenzie dovrebbe esserci a dicembre al summit mondiale sui cambiamenti climatici: «Copenhagen è il punto di svolta per innescare una global green economy».

Chiedono anche ai Paesi donatori di concretizzare gli impegni in materia di aiuto finanziario, in particolare quelli presi durante i summit del G8 e del G20. Inoltre chiedono l´eliminazione progressive delle sovvenzioni "perverse" per i combustibili fossili e la pesca e l’agricoltura industriale.

«Le entrate salvate con l’eliminazione graduale di tali sovvenzioni potrebbero essere riassegnate per lo sviluppo di competenze professionali verdi, per la fornitura di tecnologie pulite, per energie alternative a prezzi accessibili per i poveri, e per il sostegno ad altri settori verde con ampi benefici economici».

Le agenzie chiedono di battersi contro il protezionismo, rilanciando il commercio per promuovere lo sviluppo e il trasferimento di tecnologie rispettose dell´ambiente per far fornire energia pulita a prezzi accessibili agli Stati più poveri e sostenere le attività di mitigazione ed adattamento al cambiamento: «La rapida conclusione dei Doha Round trade negotiations può facilitare un “recupero verde”, in particolare i negoziati sui beni e servizi ambientali, le sovvenzioni alla pesca ed all´agricoltura e la riforma delle norme che possono contribuire a promuovere la sicurezza alimentare per tutti».

La dichiarazione congiunta sottolinea la necessità della formazione professionale, di maggiore occupazione e di una sanità efficiente se davvero si vuol parlare di sviluppo sostenibile.

«La realizzazione del passaggio ad una low-carbon, resource-efficient Green Economy non può avvenire senza la creatività, la visione, le azioni e il sostegno di un ampio spaccato della società – ha detto Steiner - Questa rapida armonizzazione delle prospettive di tante agenzie riflette la loro determinazione ad essere agenti di cambiamento verso un XXI secolo sostenibile».

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