[30/06/2009] Consumo

Consumo sostenibile: dalle parole alle buone pratiche

FIRENZE. L’Agenzia regionale per l’ambiente (Arpat), a Terra Futura ha invitato a praticare il consumo sostenibile presentando, all’interno dei convegni “Consumo sostenibile? Facciamolo”, una serie di buone pratiche che enti, istituzioni ed associazioni stanno attuando in Toscana. Tra gli esempi virtuosi il progetto “Riduciamo la spazzatura.it” dell’ Ato Toscana Costa (in realtà il progetto è stato promosso dell’Ato 2 Rifiuti Lucca prima della sua fusione nell’Ato Toscana Costa), che ha visto il coinvolgimento dei comuni di Borgo a Mozzano, Capannori, Camporgiano, Castelnuovo Garfagnana, Giuncugnano, Forte dei Marmi, Gallicano, Lucca, Pieve Fosciana, Seravezza, Viareggio.

L’avvio dell’iter progettuale è avvenuto con la firma del Protocollo d´intesa per la riduzione della produzione dei rifiuti sottoscritto dalla quasi totalità dei comuni della provincia di Lucca (28 sui 35 totali), e da un corso di formazione sul tema della prevenzione dei rifiuti rivolto a tecnici e amministratori comunali (oltre 40 iscritti). Successivamente il Tavolo tecnico di concertazione permanente creato per l’attuazione del progetto, ha individuato le linee di indirizzo, tra cui prioritaria quella volta a ridurre la produzione di rifiuti nella grande distribuzione. Non facile il coinvolgimento degli operatori dei grandi esercizi commerciali nelle buone pratiche (adozione di sistemi per la vendita di detersivi sfusi alla spina, recupero della merce invenduta, adozione di cassette riutilizzabili per l´ortofrutta),- spiegano dall’Ato toscana Costa- per cui con la collaborazione di Confcommercio e Confesercenti, è stato deciso di coinvolgere anche la piccola distribuzione. Per ora sono 47 i piccoli esercizi commerciali che hanno aderito ma c’è stato bisogno di un incentivo: l’acquisto da parte dei comuni dei contenitori dei detersivi alla spina e l´affidamento in comodato gratuito agli esercizi aderenti; l’acquisto e fornitura gratuita, a cura dell’Ato, del primo stock di flaconi agli esercizi aderenti.

L’ultima fase del progetto è rappresentata dalla campagna di comunicazione e sensibilizzazione verso i cittadini. Rimanendo in tema di riduzione dei rifiuti molto interessante è il progetto “L´ufficio con l´acqua in brocca”, attuato dal comune di Firenze. Nelle diverse sedi comunali, dopo l’analisi delle acque ed il ripristino delle tubature, sono stati installati 68 nuovi erogatori di acqua dell’acquedotto (che diventeranno 80 entro l’anno), a temperatura ambiente, refrigerata o gassata, affiancati da distributori di bevande e snack equosolidali (175 in totale). La ditta che è incaricata a fornire ed installare i distributori, è obbligata ad assumersene i costi di manutenzione, mentre il costo dell’acqua è a carico del comune. Attraverso la sensibilizzazione all’utilizzo dell’acqua del “sindaco” vengono contemporaneamente eliminate le bottiglie di plastica. Secondo i calcoli fatti dall’amministrazione, in un anno si risparmiano 250mila bottigliette di plastica da mezzo litro, pari a sette tonnellate in meno di rifiuti in discarica.

Se alla base della messa in pratica di comportamenti virtuosi di consumo, c’è l’informazione e la formazione, la scuola in questo processo può e deve svolgere un ruolo centrale. Un esempio eccellente in tal senso viene dall’Istituto d’Istruzione Superiore Ferraris-Brunelleschi di Empoli che ha illustrato il progetto “Una scuola a consumo ridotto”, dedicato al tema dei rifiuti e del risparmio energetico. Proprio gli ottimi risultati sulla raccolta differenziata fatta in tutto l’edificio scolastico ed il progetto relativo al risparmio energetico, hanno permesso all’Istituto Ferraris-Brunelleschi di vincere il “Premio Toscana Ecoefficiente 2007-2008” per la sezione “Buone pratiche dei cittadini”, nonché il “Premio di eccellenza” per la raccolta differenziata e il risparmio energetico a scuola.

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