[30/06/2009] Comunicati

Tragedia di Viareggio, normative e scenari incidentali

Dati incidentali relativi al trasporto su rotaia
Il trasporto ferroviario è sia di tipo tradizionale, in ferrocisterna, con capacità media di 47 t, sia in container. Da recenti censimenti risulta che le sostanze trasportate in ferrocisterna sono circa 200, di cui le principali merci pericolose sono GPL cloro, liquidi infiammabili.

Prendendo in considerazione la classificazione armonizzata ADR/RID nel trasporto merci pericolose, risulta quanto segue che la frequenza incidentale annua per treno si aggira intorno ai 0.5 incidenti per milione di chilometri percorsi negli ultimi anni, con una tendenza alla diminuzione nel tempo.

Ipotesi incidentali per il trasporto su rotaia
I prodotti maggiormente movimentati a livello nazionale sono:

° l’ammoniaca, gas liquefatto tossico infiammabile;
° il benzene, liquido infiammabile;
° il cloro, gas liquefatto tossico;
° il GPL, gas liquefatto infiammabile;

Applicando il metodo speditivo per un contenuto di 40 t di sostanza pericolosa (ferrocisterna) è possibile tracciare in modo cautelativo le aree di pianificazione per situazioni incidentali (aree di impatto) coinvolgenti tali sostanze.


Aree di danno per trasporto su rotaia – sostanze caratteristiche

VEDI TABELLA


Da quanto sopra (tabella) risulta che le aree di impatto di possibile letalità, effetti gravi anche irreversibili si possono presentare sino ad una distanza:
° nel caso del rilascio di cloro, di 1200 m dalla sorgente
° nel caso del rilascio di GPL, di 200 m dalla sorgente.
Inoltre la terza zona (zona di attenzione) è infatti caratterizzata dal possibile verificarsi di danni generalmente non gravi a soggetti particolarmente vulnerabili.
La conoscenza dell’area della 3.a zona è importante perché su di essa vengono pianificati gli interventi di protezione civile, che prevedono la circoscrizione dell’area coinvolta dal rilascio mediante cancelli nei punti strategici della rete viaria circostante, presidiati dalle Forze dell’Ordine e predisposizione di vie alternative onde regolarizzare il traffico e impedire l’accesso alle zone coinvolte dall’incidente.

La regolamentazione del trasporto di merci pericolose
Il trasporto delle merci pericolose deve rispettare una serie di norme specifiche che a livello internazionale trovano un momento di unificazione nel “libro arancio” edito sotto l’egida delle Nazioni Unite, in cui scopo è quello di facilitare la libera circolazione delle merci, garantendo nel contempo la massima sicurezza. Questa si attua tramite una qualificazione tecnica e delle risorse umane, che si attua come raccomandazioni da osservare nell’esercizio delle attività.

Tali raccomandazioni si calano in vari regolamenti internazionali:
° ADR per il trasporto su strada;
° RID per il trasporto su rotaia;
° IMO per il trasporto per nave;
° ICAO/IATA per quello aereo.

Oltre il 20% delle merci trasportate sono merci pericolose.
Infatti solo per fare alcuni esempi sono classificate come merci pericolose gran parte delle materie prime per l’industria, i combustibili per il riscaldamento e l’autotrasporto, i gas medicali ospedalieri, molti prodotti legati all’agricoltura, etc.; tutti elementi fondamentali e imprescindibili per un normale sviluppo economico di qualsiasi territorio.
La tipologia di rischio può comportare quindi la dispersione di oggetti e sostanze che possono causare danni di vario genere: meccanici (intralcio, urto, esplosione) e chimici (sversamento di sostanze, liberazione di gas o nubi tossiche).
Il rischio trasporti presenta problematiche particolari, in quanto contrariamente a quanto avviene per gli impianti industriali, i materiali trasportati potrebbero venire facilmente a contatto con la popolazione, in assenza di barriere di contenimento del danno, i contenitori potrebbero non essere sufficientemente resistenti e le modalità di intervento potrebbero rivelarsi particolarmente complesse non essendo possibile stabilire a priori il luogo in cui potrebbe verificarsi un eventuale incidente. Le problematiche legate a questa tipologia di rischio sono quindi dovute all’incertezza nella definizione dei percorsi e alla congestione della rete di trasporto utilizzata.
Il raffronto fra trasporto stradale e trasporto ferroviario in Italia mostra che solo il 6% (12,5% in tkm) delle merci pericolose in Italia è trasportato per ferrovia (a differenza degli altri paesi della comunità europea).


Da quanto sinora detto si può evidenziare che:
· gli incidenti nel trasporto di merci pericolose non sono né inattesi né sconosciuti
· la pericolosità degli stessi è maggiore di quella degli impianti fissi
· la normativa regolamenta il trasporto delle merci pericolose ma non l’analisi di rischio
· grazie all’analisi di rischio obbligatoria l’incidentalità negli stabilimenti a rischio di incidenti rilevanti è più bassa di quella di tutti gli altri comparti produttivi
· è possibile pertanto ridurre il rischio anche nel trasporto come richiesto da tutti gli studi d’area e di pianificazione delle emergenze
· per quanto riguarda il trasporto il rischio stradale è superiore a quello ferroviario
· occorre non dimenticare che il trasporto merci su gomma fa in Italia anche 500 morti all’anno di soli incidenti da semplice stritolamento.

*Segretario nazionale Associazione Ambiente e Lavoro

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