[02/07/2009] Comunicati

Viareggio, imparare dalla tragedia

Il grave incidente ferroviario di Viareggio con il suo carico di morti e feriti, a distanza di una settimana da quello tra Bologna e Firenze, indica che il trasporto merci delle ferrovie ha gravi e seri problemi ed a nulla serve nasconderli.

Noi ambientalisti vogliamo lo sviluppo del trasporto ferroviario, che mantenga il suo primato di trasporto sicuro e sostenibile ma per fare questo servono investimenti, nuovo materiale rotabile, tecnologie, personale formato e qualificato, sistemi di gestione e controllo finalizzati alla sicurezza.

Certamente dovremo aspettare un accertamento rigoroso delle cause che hanno prodotto questo grave incidente, ma già le prime motivazioni sul carro a cui ha ceduto il carrello, affittato da una società viennese che non si sente responsabile della gestione del mezzo e delle sostanze trasportate, le responsabilità ancora non chiare dell’azienda per il trasporto GPL o le motivazioni dell’AD Moretti sul fatto che il carro non era di FS e che i macchinisti non hanno fatto errori, fanno già intravedere una catena logistica di responsabilità che evidentemente non ha funzionato e che aveva delle falle nel sistema di controllo e verifica delle varie fasi.

Un sistema inefficiente che i sindacati avevano già denunciato, evidentemente sottovalutati. Ci aspettiamo anche che la neonata Agenzia Nazionale per la sicurezza ferroviaria, batta un colpo e faccia sentire la sua voce indipendente.

In questo triste giorno anche in Governo Berlusconi è costretto ad occuparsi di ferrovie e trasporto merci, mentre normalmente latita.

Non ha mai discusso ed approvato il Piano di impresa dell’azienda FS, non ha mai adottato una direttiva sui compiti e la strategia dell’azienda ferroviaria per il prossimo quinquennio, manca di una politica dei trasporti mentre si procede solo con aiuti all’autotrasporto, rilancio di nuove autostrade, pezzi inutili di Alta velocità come la Milano-Genova ed il ponte sullo Stretto.

Dopo aver speso 40 miliardi di euro per l’Alta Velocità e nuove tecnologie di segnalamento, adesso che potremmo ottenere il miglioramento del trasporto pendolari e del trasporto merci, mancano le risorse per completare i nodi metropolitani, per comprare i treni per i pendolari (sei miliardi) o i nuovi carri merci (1,3 mld) come quantifica il Piano d’Impresa 2007/2011 di FS. Nuovi servizi ai pendolari e sviluppo del trasporto merci, perché non si vive solo di alta velocità, dovrebbe essere la missione delle ferrovie italiane nel prossimo decennio.

Imparare da questa tragedia ed onorare i morti significa anche questo

*Ecologista storica e attualmente direttore generale dell´Agenzia Campana per la mobilità sostenibile

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