[06/07/2009] Energia

Da Amnesty le 8 regole per rendere davvero sostenibile l´attività di Eni nel Niger

LIVORNO. Nei giorni scorsi Eni ha fatto sapere che sta attuando alcune delle raccomandazioni che Amnesty internatonal aveva prodotto per trasformare in un utilizzo sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale, quella che invece oggi è una depredazione delle risorse energetiche nella zona del Delta del Niger.

Le raccomandazioni che Eni afferma siano «in fase di attuazione», riguardano l’avvio di una bonifica completa di tutti i siti inquinati dal petrolio, consultando le comunità colpite e informandole con regolarità sui risultati; e la diffusione di notizie relative all’impatto delle attività petrolifere sui diritti umani e sull’ambiente.

Amnesty International giudica in modo positivo gli impegni dichiarati pubblicamente da Eni Spa ma sottolinea che le raccomandazioni contenute nel rapporto dal titolo «Petrolio, inquinamento e povertà nel Delta del Niger» indirizzate alle imprese estrattive che operano in zona (ma anche al governo della Nigeria e ai governi dei paesi in cui le aziende hanno sede) sono molto più numerose e dettagliate. E sono purtroppo anche il minimo da fare se si vuiole parlare di sostenibilità sociale o ambientale, come sèpieghiamo nell´articolo dedicato alla rpesentazione del bilancio di sostenibilità 2008 dell´Eni.

Ecco l’elenco completo delle raccomandazioni di Amnesty International alle compagnie petrolifere

1. Rendere pubbliche tutte le informazioni sull’impatto delle operazioni petrolifere sull’ambiente e sui diritti umani, utilizzando un linguaggio non tecnico, comprese quelle relative a:

- tutte le fuoriuscite di petrolio, la loro entità e il luogo preciso in cui si sono verificate;

- lo scarico dei rifiuti (in particolare quando effettuato nell’ambiente-terra, aria o acqua);

- le valutazioni d’impatto ambientale (EIAs-Environmental Impact Assessments);

- qualsiasi studio condotto sull’impatto delle operazioni petrolifere su acqua, terra e aria;

- i fondi investiti nell’acquisizione o nell’affitto di terreni;

- le cifre pagate per i risarcimenti, comprensive del dettaglio dei beni risarciti;

- le loro posizioni in merito alla legislazione nigeriana le cui disposizioni potrebbero avere un impatto sull’ambiente e sui diritti umani;

- l’eventuale impegno a opporsi pubblicamente nel caso in cui il governo nigeriano vietasse la divulgazione di queste informazioni.

2. Dichiarare pubblicamente l’impegno a sostenere un sistema di monitoraggio indipendente delle attività dell’industria del petrolio nel Delta del Niger e confermare che l’azienda non farà pressioni sul governo nigeriano contro tale sistema.

3. Consentire una verifica indipendente dei processi di gestione ambientale dell’azienda, che comprenda ispezioni fisiche ai siti. La verifica dovrebbe coinvolgere rappresentanti di enti indipendenti e i suoi risultati dovrebbero essere resi pubblici.

4. Intraprendere una valutazione completa dell’impatto sociale e sui diritti umani di tutti i progetti petroliferi e del gas, assicurando che le comunità coinvolte ricevano tutte le informazioni e che il processo sia trasparente. Garantire che le valutazioni d´impatto e i piani per prevenire e mitigare qualsiasi violazione dei diritti umani siano resi pubblici e accessibili.

5. Avviare una bonifica completa di tutti i siti inquinati dal petrolio, consultando le comunità colpite e informandole sui risultati con regolarità.

6. Rivedere completamente il processo di coinvolgimento delle comunità e le pratiche di consultazione e garantire una forte supervisione di questo processo:

- assicurando che le donne abbiano accesso adeguato al processo di coinvolgimento delle comunità;

- stabilendo un meccanismo che permetta alle comunità di rivolgersi a un funzionario di grado più elevato per esprimere eventuali preoccupazioni sulle modalità di coinvolgimento delle comunità;

- formando lo staff dell’azienda sulle dinamiche di genere e in particolare su come garantire che il dialogo con le comunità non sia discriminatorio e rispetti gli usi locali;

- garantendo che tutte le aziende fornitrici di beni e servizi siano informate sulle linee di condotta aziendali sui diritti umani, l’ambiente e le questioni di genere e che ricevano una formazione del loro personale sui comportamenti in linea con principi etici.

7. Prima di impegnare l’azienda in qualunque progetto, assicurare che le comunità coinvolte siano informate circa il progetto, possano partecipare a una valutazione d’impatto sociale e sui diritti umani e ricevano notizie complete su qualsiasi ulteriore dato in possesso della compagnia, rilevante rispetto al progetto.

8. Rendere un obbligo contrattuale la piena conoscenza, da parte di tutte le aziende fornitrici di beni e servizi, delle linee di condotta aziendali su diritti umani, l’ambiente e le questioni di genere e una formazione del loro personale sui comportamenti in linea con principi etici.

Torna all'archivio