[09/07/2009] Energia

Ecodem: «Con il Ddl sviluppo addio green economy»

ROMA. Altro che green economy e fonti rinnovabili: nemmeno l’ombra degli obiettivi che tutti i grandi paesi si pongono ma invece un ritorno al passato, costituito da quel nucleare su cui in occidente praticamente nessuno investe più un euro. Puntare ora sul nucleare è una scelta incomprensibile e un fallimento annunciato, dimostrato dal fatto che quasi tutti i paesi maggiormente sviluppati tecnologicamente hanno smesso d’investire in questo senso e una grande parte delle 439 centrali nucleari esistenti nel mondo non verranno sostituite quando a breve smetteranno di essere in esercizio. In Italia invece il governo Berlusconi ha deciso di fare un bel salto all’indietro, affidandosi al nucleare di terza generazione francese con cui il presidente Sarkozy, definito dal Washington Post ‘il piazzista nucleare più aggressivo del mondo’ ha convinto Berlusconi e Scajola.

Si spenderanno 20-25 miliardi di euro per avere tra 20 anni, un’era geologica in campo tecnologico ed energetico, un apporto pari al 5 per cento dei consumi energetici del nostro paese. Sempre che il governo riesca a individuare i siti per impiantare le centrali, dato che dovunque si recano Berlusconi e i suoi ministri negano che in quelle regioni possano essere allestiti i reattori nucleari. Un disegno di legge, quello approvato oggi che è cieco di fronte alle vere esigenze energetiche del paese, alle sue potenzialità in materia di energie rinnovabili e che di certo non aiuterà l’Italia ad uscire dalla crisi economica.

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