[15/07/2009] Energia

I bluff dell´Enel sul nucleare: Conti già parla di una tariffa minima garantita

LIVORNO. L’amministratore dell’Enel Fulvio Conti e il ministro dello sviluppo Claudio Scajola hanno ufficialmente, ieri, dato il via ai lavori di due nuovi reattori nella centrale nucleare di Mochovce , in Slovacchia. Il progetto vede coinvolta Slovenske Elektrarne, controllata al 66% da Enel, e consiste nel completamento di due unità VVER 440/213 iniziate nel 1986 e mai ultimate.

I reattori previsti, sostiene Greenpeace, che da tempo con altre associazioni ambientaliste si battono contro l’apertura di questi impianti nucleari di tecnologia sovietica anni ’70 a Mochovce, non possono soddisfare i moderni standard di sicurezza in vigore a livello europeo, in quanto sprovvisti di un guscio di contenimento in grado di proteggerli da fuoriuscite di radioattività in caso di incidente grave, come l’impatto di un aereo o attentati terroristici.

Le associazioni avevano chiesto per questo alle autorità slovacche di avviare una procedura di valutazione di impatto ambientale prima di rilasciare l’autorizzazione ad avviare l’impianto. Richiesta accolta da parte del ministro dell’Ambiente slovacco, che in una lettera annunciava che Slovenske Elektrarne dovrà presentare un completo studio di Via per la costruzione dei reattori 3 e 4 di Mochovce prima che la licenza operativa potesse essere concessa.

«E’ impensabile- afferma ora Giuseppe Onufrio, direttore delle Campagne di Greenpeace Italia- che mentre viene espletato lo studio volto ad attestare la pericolosità dei reattori, si possa procedere comunque con i lavori». A dare il via libera ai lavori, ha contribuito anche il parere positivo da parte della Commissione Europea, verso cui alcuni mesi fa Greenpeace aveva presentato un formale ricorso denunciando la concessione di aiuti di stato illegali a Enel/Slovenske Elektrarne,contro le stesse norme comunitarie.

«Il parere pronunciato dalla Commissione è un chiaro segnale che la legislazione europea sul nucleare è completamente inadeguata e obsoleta.- ha dichiarato Giuseppe Onufrio- La Commissione ha, infatti, dato approvazione affinché vengano resuscitati reattori nucleari da Guerra Fredda che non rispettano in alcun modo gli attuali standard europei di sicurezza».

L’investimento previsto per i reattori di Mohovce è complessivamente di 3,3 miliardi di euro, di cui 2,7 da parte di Enel che mette già le mani avanti anche per gli investimenti che farà in Italia per realizzare i quattro dei 12 impianti che il governo prevede di mettere in cantiere per coprire il 25% del fabbisogno di energia elettrica. «Non chiederemo allo Stato né incentivi né sussidi- ha dichiarato Conti - , ma ci affideremo al mercato». Aggiungendo però che per poter rassicurare gli investitori che dovranno anticipare i capitali sarà necessario prevedere una soglia minima garantita nelle tariffe di vendita. Che è come dire che il nucleare lo pagheranno i cittadini e che chi ancora crede alla favola della tariffa più bassa grazie al nucleare fa bene a disilludersi.

I costi del nucleare non sono competitivi senza intervento pubblico, lo dimostrano le centrali attualmente in via di costruzione, da quella di Okliluoto a quella di Mohovce, e ai costi di realizzazione vanno aggiunti quelli necessari per lo smantellamento quando le centrali divenute obsolete, dovranno essere chiuse. Lo prevede anche il recente Ddl sviluppo, che apre la via normativa al ritorno del nucleare nel nostro paese, e che dispone che questi impegni onerosi da parte delle imprese non debbano ricadere sulle tasche dei cittadini attraverso la tariffa.

Sarà per questo che Enel propone una tariffa minima garantita, una sorta di intervento preventivo.

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