[16/07/2009] Comunicati

La Regione Toscana prova a ridurre il digital divide delle aree montane

FIRENZE. La montagna certamente è di chi la ama, dei turisti che la vivono e la rispettano, di chi la fruisce per praticare sport. Ma la montagna è anche un ambiente di residenza e di lavoro per molte persone che saggiamente ed opportunamente non si sono allontanate. Ma nella società della conoscenza, dell’informazione immediata, questi luoghi non possono essere lasciati a se stessi, privi di quelle tecnologie che rendono questi territori marginali e non forniscono opportunità per chi ha scelto di esercitare la propria professione fuori dalle maggiori aree urbanizzate.

Per colmare questo gap, almeno in un futuro prossimo, è stato sottoscritto un protocollo d´intesa per sostenere progetti di innovazione organizzativa e tecnologica a servizio dei territori montani della Toscana. I tre soggetti che hanno firmato l’accordo sono Regione Toscana, presente con il vicepresidente Federico Gelli, Uncem (Unione nazionale comunità enti montani toscani) rappresentata da Oreste Giurlani e da Elsag-Datamat società del Gruppo Finmeccanica, presente con il condirettore generale, Mario Torre. Il protocollo d´intesa, che ha durata triennale, sarà attuato da una cabina di regia e prevede modalità di accesso a fondi nazionali ed europei, dato che per offrire servizi e garantire un’occupazione di qualità ci vogliono risorse.

Molti gli esempi di servizi per la montagna che hanno bisogno delle nuove tecnologie, spiegano dalla Regione Toscana: per il monitoraggio a distanza di acquedotti o per leggere i contatori, per dotare gli escursionisti di sistemi informatici portatili per non perdersi nei boschi, per comunicare in tempo reale una frana che ostruisce una strada o fornire un servizio di telecardiologia a pazienti che vivono lontani da ospedali. Nel campo della formazione ed informazione le tecnologie informatiche si possono utilizzare per collegare in videoconferenza scuole in posti disagiati con scuole d´eccellenza nelle grandi città, per consentire la banda larga e il digitale terrestre anche nelle baite dentro le foreste. Le imprese montane potrebbero trovare vantaggi nel promuovere e commercializzare al meglio i loro prodotti, sperimentare forme di telelavoro, delocalizzare attività produttive.

«Sono molto soddisfatto – ha sottolineato il vicepresidente Federico Gelli <>(Nella foto)– sia per il ruolo assunto dalla Regione nel facilitare i rapporti fra le realtà locali e le infrastrutture tecnologiche sia per i possibili sviluppi di un accordo che, grazie alle tecnologie, avvicina ciò che fino a ieri era periferico e lo rende strategico. La montagna toscana, da oggi, può essere meno lontana e si possono porre le basi per utili e interessanti processi di riequilibri insediativi. Ridurre il digital divide- ha concluso Gelli- significa, pertanto, anche elevare la qualità di vita, cambiare i rapporti fra pianura e montagna, restituire vita a territori fino a ieri destinati a un triste spopolamento».

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