[30/05/2006] Energia

Italiani ed europei non vogliono testate nucleari

ROMA. Il 71,5 per cento degli italiani non vuole testate nucleari in Europa e i due terzi degli europei che ospitano testate Nato la pensano allo stesso modo. Sono i risultati di un sondaggio commissionato da Greenpeace a StratCom (Eurisko per l´Italia). «Sedici anni dopo la fine della guerra fredda – scrive Greenpeace - rimangono 480 testate nucleari statunitensi in sei Paesi europei (Italia, Germania, Belgio, Olanda, Turchia e Gran Bretagna) in base agli accordi Nato. Una presenza ignorata dal 60 per cento degli europei e da quasi il 70 per cento degli italiani. Ognuna di queste bombe ha una capacità distruttiva fino a dieci volte quella di Hiroshima e messe insieme avrebbero la capacità di cancellare l´Europa dalla cartina geografica».

Il nuovo rapporto di Greenpeace "Ordigni nucleari Usa-Nato: sicuri?" verrà presentato al Senato il primo giugno e mostra il rischio rappresentato da questi potenziali obiettivi di attacchi terroristici. Per Greenpeace «ogni testata è anche un impedimento a ulteriori riduzioni degli ordigni tattici in Russia e ai negoziati in corso in Iran sul disarmo nucleare. Il rapporto sottolinea anche come attraverso l´ammodernamento tecnologico in corso nella Nato, i sei Paesi che ospitano le armi atomiche possano rimuovere questa minaccia restituendo agli Usa le testate: la strada è già stata tracciata da Canada, Grecia, Danimarca e Islanda».

«Il presidente degli Stati Uniti può decidere l´impiego delle armi nucleari senza il permesso italiano - spiega Giuseppe Onufrio, direttore campagne di Greenpeace - Non è lontano uno scenario di guerra in Iran che preveda l´impiego di bombe B61, proprio quelle presenti nelle basi europee. Questa complicità nella politica estera di un altro Paese, che ha rivisto la dottrina nucleare, postulando la possibilità di fare un primo "colpo"
nucleare preventivo è inaccettabile. Le testate nucleari che stanno a Ghedi Torre e Aviano devono tornare a casa».

Visto che la Nato sta rivedendo il mandato dell´Alleanza, Greenpeace chiede ai ministri della difesa europei di concordare il rientro delle testate atomiche negli Stati Uniti. «La minaccia di un uso di armi nucleari tattiche per risolvere la crisi iraniana è all´orizzonte - dice Onufrio. La necessità di riprendere il cammino interrotto del disarmo atomico è urgente e indifferibile. L´Italia deve tornare a giocare un ruolo attivo di pace».

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