[16/07/2009] Consumo

Alla Lega Nord non piace il parmigiano reggiano

PARMA. Alla Lega Nord, ed in particolare al consigliere Roberto Corradi, non piace il parmigiano reggiano. L’esponente della Lega ha presentato ieri un’interrogazione al presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, avanzando critiche sullo studio della Lipu (vedi greenreport del 29 giugno u.s) che mette in relazione l’agricoltura di qualità, in zone dove viene prodotto il Parmigiano Reggiano, con la tutela di alcune specie ornitologiche. L’esponente leghista ha avanzato dubbi in merito alla validità degli studi, ai compensi recepiti dall’associazione, adombrando anche dubbi di affinità politica della Lipu con la maggioranza di governo in Regione Emilia Romagna.

«Critiche senza fondamento, scaturite da evidenti pregiudizi e dalla non conoscenza dei fatti», risponde la Lipu a Corradi. L’associazione poi, punto per punto, smonta le accuse dell’esponente leghista. «Innanzi tutto i 58.190 euro di contributi, che sono stati elargiti non solo dalla Regione, ma anche dal Consorzio del Parmigiano-Reggiano e dalle province di Modena, Reggio Emilia e Parma, fanno riferimento a tre anni di progetto, e non a uno come sostenuto dal consigliere leghista- spiegano dall’associazione- Inoltre, l’interpellanza del consigliere Corradi si riferiva alla relazione preliminare del primo anno di progetto: nei due anni successivi sono stati realizzati tutti gli approfondimenti evidenziati come necessari, e prodotta una relazione finale la cui la validità scientifica è testimoniata dal fatto che i risultati sono stati accettati dai Comitati Scientifici del XIV Convegno Italiano di Ornitologia (Trieste 2007) e del XVIII Congresso Nazionale della Società Italiana di Ecologia (Parma 2008) e dalla collaborazione con l’Università di Parma che ha portato alla realizzazione di due tesi di laurea».

Elena d’Andrea, direttore generale Lipu, spiega poi nel dettaglio le ragioni del progetto «L’idea del progetto nasce dalla volontà di rafforzare e rendere noto il legame che esiste tra le produzioni tipiche e la tutela ambientale, legame dal quale traggono beneficio agricoltori, consumatori e la natura stessa. Un fattore utile alla promozione, in Italia e all’estero, di un prodotto che oggi vive una situazione di crisi. Dispiace constatare come invece il consigliere Corradi abbia travisato non solo i dati scientifici del progetto, ma anche le sue finalità, perdendo così un’occasione per aiutare i produttori del settore lattiero-caseario ad affrontare tale crisi». Il direttore della Lipu sottolinea poi la forza delle collaborazioni tra mondo delle produzioni, specialmente del settore agricolo e associazioni ambientaliste «L’unico modo per mantenere in vita i fondi della Politica agricola comune, in vista della sua prossima riforma, è quello di dimostrare che l’agricoltura stessa può fornire, oltre al cibo, qualità dei prodotti e valori positivi, come per esempio un ambiente sano in cui vivere. Se ciò non avverrà, tanti produttori agricoli, compresi quelli che producono il Parmigiano-Reggiano, saranno costretti ad uscire dal mercato, cioè falliranno. Sempre di più, l’industria e l’agricoltura cercano partnership con le associazioni ambientaliste, come la Lipu, per migliorare la loro sostenibilità ambientale, utilizzando le loro esternalità positive verso l’ambiente per meglio posizionarsi sul mercato, che è sempre più attento a questi temi». In modo particolare, una delle accuse dell’esponente leghista ha mandato su tutte le furie la Lipu.

«Respingiamo infine con forza – ha continuato D’Andrea – le allusioni del consigliere Corradi riguardo alle affinità che la Lipu avrebbe con la maggioranza politica che governa la Regione Emilia-Romagna. La nostra associazione, fin dalla sua fondazione, ha sempre mantenuto una posizione di completa autonomia dai partiti e dagli schieramenti politici, una posizione apprezzata e condivisa dalle nostre decine di migliaia di soci e sostenitori» ha concluso il direttore generale dell’associazione.

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