[16/07/2009] Energia

Altro giro altra Via: firmata anche quella per la riconversione a carbone di Porto Tolle!

LIVORNO. Una Via tira l’altra. Il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo ha, infatti, firmato il decreto della Valutazione di Impatto Ambientale per la riconversione della centrale Enel di Porto Tolle a poche ore di distanza dalla firma sulla Via per il rigassificatore di Zaule (Trieste).

«Si chiude così – ha commentato il Ministro Prestigiacomo – un iter durato 7 anni. Questo progetto era diventato l’emblema dell’inefficienza di una pubblica amministrazione che non sapeva dare risposte anche dinanzi a progetti di opere strategiche per il paese. Il valore di questo provvedimento va quindi anche oltre il grande valore ambientale ed economico dell’opera e rappresenta il simbolo dell’azione di un Governo che in materia ambientale è in grado di dare risposte certe in tempi certi, assicurando il massimo rispetto per le normative antinquinamento e a tutela del territorio, nella più assoluta trasparenza».

Nel comunicato del ministero non si fa alcun accenno al fatto – sarà una svista… - che la riconversione della centrale viene fatta a carbone. La centrale di PortoTolle – si legge - avrà una potenza di circa 2000 MW e sarà quindi in grado di produrre circa il 5% del fabbisogno nazionale e circa un terzo del fabbisogno della Regione Veneto.

L’investimento previsto è di circa 2 miliardi e 200 milioni di euro. I lavori dureranno 4 anni e mezzo ed impegneranno in media 1600 unità con punte di 3500. A regime i posti di lavoro fissi saranno 350, che saranno raddoppiati con gli addetti all’indotto manutenzione, servizi etc

L’opera avrà un positivo impatto sull’ambiente – aggiungono omettendo appunto di usare la parola carbone e neppure l’ossimoro carbone pulito (visto che non esiste) - con la riduzione di ossidi zolfo,azoto e polveri tra il 70-80% rispetto all´assetto attuale ad olio combustibile e la riduzione di emissioni di circa 2 milioni di tonnellate di CO2 all’anno.

L’impianto, e questo non ci pare che fosse noto, potrà inoltre utilizzare come combustibile biomasse e CDR da rifiuti. Continua quindi in completa assenza di un piano energetico nazionale il via libera (tutti) di ogni impianto di energia di qualsivoglia natura da parte del ministero.

Solo pochi giorni fa Greenpeace aveva inscenato nell’impianto uno dei suoi blitz spettacolari per richiamare l’attenzione del G8. L’ennesimo blitz anche per ricordare che la riconversione a carbone della centrale – come Greenpeace, Legambiente e Wwf spiegano ormai da qualche anno - è un atto contro il clima globale e va esattamente nella direzione opposta a quella che il Paese deve decidere di prendere: le fonti rinnovabili, l´efficienza e il risparmio energetico.

«L´unico futuro accettabile per Porto Tolle dicevano - anche considerando l´impatto locale in un´area di elevatissimo pregio ambientale, è una conversione a gas, non certo il carbone». Ma la storia per ora dice un’altra cosa e siamo sicuri che la battaglia non sia finita…

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