[17/07/2009] Parchi

Obama, le foreste dell’Alaska e l’allocco dell’Oregon

LIVORNO. Sta suscitando clamore la decisione del presidente Usa Barack Obama (ma sarebbe meglio dire del Federal forest service Usa) di autorizzare il taglio di più di 10.000 m3 di legname, con la concessione di una licenza ad una segheria di Ketchikan per disboscarne 154 ettari nel Wrangell Ranger district, all’interno della Tongass national forest, in Alaska, la più estesa foresta pluviale temperata del Nordamerica e la più grande area del sistema forestale nazionale che si estende su circa 8 milioni di ettari. In realtà le foreste della Tongass sono già sfruttate ed attraversate da piste forestali gestite in maniera “sostenibile” cercando di tener conto delle risorse ittiche, faunistiche ed idriche.

Il Federal forest office ha approvato la Valutazione ambientale per il Wrangell Outfitter and Guide Management Plan che autorizza il taglio commerciale nel distretto e la decisione definitiva su modi e quantità sarà presa a settembre. Il territorio interessato dalla valutazione ambientale é molto più ampio dell’eventuale concessione: i circa 80.000 ettari del Wrangell Ranger, nel sud-est dell’Alaska e lo studio sugli impatti ambientali riguarda 13 aree, per ognuna delle quali é stato valutato il livello potenziale di utilizzo del bosco e dell’ambiente. La valutazione ambientale infatti riguarda altre attività come il turismo, fa una stima delle capacità di carico ed indica le modalità d’uso delle risorse ambientali e del territorio. Il piano propone addirittura una riduzione del numero di visitatori nelle wilderness areas di Stikine-LeConte e South Etolin.

Sembra molto più preoccupante quello che sta succedendo nelle foreste dell’Oregon: il segretario agli interni Ken Salazar ha annunciato ieri che il suo dipartimento chiederà ad una Corte federale di annullare il Western Oregon Plan Revisions (Wopr) del 2008 riguardante la protezione e il recupero dell’habitat critico dell’allocco maculato americano (Strix occidentalis – nella foto) perché il processo decisionale sarebbe stato viziato da «influenze politiche improprie». Il problema riguarda l’ampliamento dei 6,9 milioni di ettari destinati alla protezione dell’allocco nel 1992.

«Abbiamo esaminato attentamente le cause contro il Wopr – ha detto Salazar – ed è chiaro che, a seguito dei ritardi della precedente Amministrazione, il Piano non può reggere in tribunale e, se difeso, potrebbe portare ad anni di inutili contenziosi ed inerzia. Ora, in un momento in cui le comunità del Western Oregon sono già deboli, siamo di fronte al fallout della precedente Amministrazione e di leggi, impegni e risultati scientifici a macchia di leopardo. E’ importante che questo ci spinga ad agire rapidamente per ripristinare la certezza riguardo al legname nelle terre del Blm (Bureau of and management) e per proteggere le infrastrutture del legname vitali in questo periodo di difficile congiuntura economica».

Insomma, l’allocco maculato può attendere, ma Salazar si impegna a proteggere i posti di lavoro e delle infrastrutture di legname nella regione pur sotto uno stretto controllo del Fish and Wildlife Service che dovrà definire le regole ambientali per la gestione forestale all’interno del nuovo Northwest forest plan.

Secondo Salazar il problema giuridico Oregon è nato perché l’amministrazione Bush non ha completato la consultazione riguardante l’impatto del Piano sulle specie sulla specie in via di estinzione, ai sensi dell´articolo 7 della legge Endangered Species. Il Wopr introduceva parziali forme di protezione dell’allocco occidentale maculato che sono state impugnate in tribunale e l’Ispettore generale degli interni ha stabilito che l´integrità del processo decisionale era stato potenzialmente compromesso a causa della influenza politica impropria di un ex funzionario di Bush.

L’assistant secretary for fish, wildlife and parks, Thomas Strickland., ha detto che il governo Federale avvierà una profonda revisione del piano di recupero dell’allocco occidentale del 2008: «Lavoreremo con la comunità scientifica al fine di garantire che il piano di recupero del gufo maculato sia degno del suo nome, dall’affidabilità scientifica e tecnica e delle indagini da parte di organizzazioni scientifiche nazionali, così come dei nuovi dati sull’allocco occidentale maculato. Un solido piano di recupero peer-reviewed fornirà una tabella di marcia per il ritorno dell’allocco maculato in salute, il che ci permetterà di designare le zone degli habitat critici e di contribuire allo sviluppo di un piano di gestione forestale che contribuisce significativamente al loro recupero».

Torna all'archivio