[31/05/2006] Urbanistica

Bartoli: «Ma nel documento preliminare la costa è assente»

LIVORNO. Nel documento preliminare al Piano regionale di sviluppo si nota una certa assenza delle tematiche ambientali relative alla costa Toscana. Abbiamo quindi chiesto all’assessore provinciale di Livorno allo sviluppo economico, Simone Batoli (nella foto) se condivide questa opinione.

«Non solo le condivido, ma dico di più: i temi che mancano non sono solo ambientali, ma anche di sviluppo, perché in un territorio come il nostro qualsiasi tematica relativa allo sviluppo va gestita in base al rapporto territoriale e con l’ambiente. Grande industria, energia, logistica: nel Prs non c’è niente per queste due prime cose, e ci sono solo parole senza volontà concrete sulla terza».

Partiamo dalla grande industria.
«La premessa è che noi siamo probabilmente l’unica provincia dove c’è una forte concentrazione sia di grande industria che di progetti di approvvigionamento. Ed è curioso che sia ignorata dal Prs: prendiamo ad esempio le acciaierie piombinesi che attualmente forse sono al più grande industria toscana e che ora fanno parte del primo gruppo mondiale dell’acciaio. Da qualche mese stiamo portando avanti insieme al comune di Piombino una battaglia per far diventare il polo siderurgico della Lucchini una tematica di interesse nazionale… ma poi si va a scoprire che neppure la Regione ti tiene in considerazione! Così come non tratta del problema inquinamento, delle bonifiche, del consumo del territorio… Questo è un elemento di assenza estremamente grave per il Prs».

Energia.
«Attualmente la provincia di Livorno produce il 70-75% dell’energia toscana: siamo in presenza di ben 6 centrali, 2 pubbliche al Marzocco di Livorno e a Tor del Sale a Piombino, ma altre 3 private e funzionanti all’Agip di Livorno, alla Lucchini e alla Solvay di Rosignano, dove ne stanno costruendo anche un’altra. Poi ci sono i progetti: i rigassificatori Olt ed Edison e il gasdotto della Galsi. Quindi questo è un territorio a forte vocazione energetica, ma che ha bisogno di una politica di governo anche a livello regionale, cosa che fino a oggi è mancata».

Perché secondo lei è mancata?
«La Regione non ha questa vocazione perché continua a guardare al modello dei distretti, salvo poi riconoscere nel Prs che questo modello non funziona più. Potremmo considerarlo già un passo avanti, ma poi al di là delle parole non si dà alcuna risposta a modelli diversi…. La Toscana come distretto unico potrebbe forse andare anche bene, a patto di intenderlo come filiera, comprendente quindi anche la grande industria».

Non crede che questa assenza della costa nel documento preliminare al Prs dipenda anche da una debole interlocuzione preventiva degli enti locali con la Regione?
«La Regione si confronta per statuto con Anci e Urpt. Non possiamo certo condividere un sistema del genere perché l’Urpt è un soggetto estremamente debole che non ha un apparato tecnico sufficiente per aiutarci in questo confronto e farsi carico delle nostre esigenze. La Regione dovrebbe confrontarsi invece territorio per territorio, investendo poi le Province del compito di dialogare con i singoli comuni».

Quindi in concreto adesso cosa farete per intervenire sul Prs?
«Lunedì scorso abbiamo avuto una riunione con i sindaci e le organizzazioni economiche del territorio proprio sul tema del Prs. Abbiamo deciso che butteremo giù un documento comune a tutti e poi sulla base di quello chiederemo un incontro a Martini per esporgli le problematiche della costa toscana».

Ci eravamo ‘dimenticati’ della terza grande assenza: la logistica, che declinato significa nessuna citazione per autostrade del mare, Pontremolese, lotto zero Maroccone-Chioma….
«Certo. È innegabile che il sistema logistico toscano, pure citato nel documento preliminare, sia troppo debole, soprattutto per quanto riguarda la costa. E la Regione qui sbaglia anche nell’enunciare la situazione, definendo il porto di Livorno la proiezione a mare della Toscana. Non è così. Intanto perché non c’è solo il porto di Livorno ma l’intero sistema logistico della costa, che vuol dire i porti di Livorno e Piombino, l’inetrporto di Guasticce, l’aeroporto di Pisa… Un intero sistema che non è la proiezione della Toscana, bensì è l’opportunità di sviluppo per tutta la regione e probabilmente di tutta l’Italia centrale. Per questo la logistica, insieme all’energia e alla grande industria, fa parte dei tre elementi che porteremo all’attenzione della Regione per un inserimento concreto all’interno del Prs».

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