[01/06/2006] Acqua

Mar Morto, a rischio un ecosistema da leggenda

AMMAN (Giordania). Sta lentamente scomparendo un ecosistema lacustre di elevata peculiarità. Si tratta del Mar Morto (nella foto), che in realtà è un lago che si trova tra Israele (Cisgiordania) e la Giordania, nella depressione più bassa della terra, 398 metri sotto il livello del mare. Lungo 76 km e largo 16, ha una superficie di 1.000 chilometri quadrati. A causa della sua depressione, il Mar Morto è praticamente privo di emissari, ha ricevuto nel corso dei secoli le acque del fiume Giordano e di altri corsi d´acqua minori ricche di sali asportati dalle rocce e dai suoli, che associate alle perdite per la forte evaporazione dovuta al clima caldo e arido e alle scarse precipitazioni hanno col tempo favorito la concentrazione di una enorme quantità di sali (la salinità media è di 365 grammi per Litro di acqua contro una media di 35 degli oceani) che ne caratterizzano l’ecosistema.

Oggi le acque del Mar Morto si stanno abbassando e si ritirano alla velocità di un metro l’anno causando voragini nel terreno profonde anche 50 metri. Per questo motivo dozzine di famiglie di contadini sono state obbligate a lasciare le zone sud-orientali del Mar Morto in territorio giordano. Dalla «Jordan Valley Authority», agenzia dipendente dal ministero delle risorse idriche di Amman, affermano che è solo possibile spostare i contadini e non si può far nulla per bloccare l’erosione, ma il professor Najib Abou Karaki, dell’Università della Giordania, ha individuato le cause del prosciugamento del grande lago. Cause che non sono proprio naturali: massiccio sfruttamento del fiume Giordano (che è stato deviato ed incanalato) per scopi domestici e agricoli, a cui si aggiungono le attività estrattive condotte nel Mar Morto da Giordania e Israele che per ricavare sostanze minerali come bromo e magnesio e cloruro di potassio fanno evaporare milioni di metri cubi della particolare acqua salamastra.

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