[01/06/2006] Acqua

Nel 2005 nei fiumi toscani 476 illeciti

FIRENZE. Pesca illegale, captazioni, sversamento di sostanze inquinanti delle acque, mancata depurazione degli scarichi civili e industriali, furto di ghiaia e inerti dagli alvei e abusivismo edilizio lungo le sponde: nei nostri fiumi, ogni giorno, vengono commessi 4 illeciti: sono 5.000 i reati tra il 2003 e il 2005, 4.053 amministrativi e 991 penali. ecco i principali nemici degli ecosistemi fluviali e delle tante economie locali eco-sostenibili che vi convivono.

Nel dossier “Fiumi in forma” presentato da Cfs e Legambiente Lazio, Abruzzo e Toscana sono nell’ordine le regioni dove la situazione più grave, «con rispettivamente 870, 848, 476 illeciti accertati dal Corpo forestale dello Stato nell’ultimo triennio. Illegalità commesse da pochi che rischiano di pregiudicare per sempre un bene di tutti». E pensare che nell’indagine mancano i reati accertati dalle altre forze di polizia che concorrono alla salvaguardia dei fiumi e le regioni autonome e a statuto speciale.

Tra i grandi fiumi toscani bollino rosso al Reno 66% di risultati negativi nei monitoraggi effettuati e dell’Arno (44%).
Grave anche la situazione del Tevere: non raggiunge la sufficienza un terzo delle stazioni di monitoraggio. Un monitoraggio della qualità delle acque dei nostri fiumi che conferma come ancora oggi gli ecosistemi fluviali siano messi a dura prova dagli scarichi non depurati delle case e delle attività produttive, se non addirittura, da sversamenti deliberati di sostanze e rifiuti tossici nelle acque interne.

Azioni che possono anche avere serie ripercussioni sulla salute umana e sull’economia zootecnica su cui molte comunità vivono, come è emblematicamente e drammaticamente accaduto nel Lazio sul fiume Sacco. A questo si aggiunge il comportamento incivile di troppi cittadini che trasformano i nostri preziosi corsi d’acqua in vere e proprie pattumiere.

«Per la Forestale difendere i corsi d’acqua dalle continue aggressioni dell’illegalità – ha dichiarato Cesare Patrone, capo del Corpo Forestale dello Stato – non può che rappresentare una delle nostre priorità. Si tratta di ecosistemi tanto delicati quanto preziosi dove la dinamica delle acque porta lontano i problemi destabilizzando anche altri ecosistemi, spesso molto lontani come le coste e i mari. La Forestale quotidianamente effettua controlli sui fiumi, contrasta gli sversamenti abusivi, le discariche illegali e l’abusivismo edilizio in territori sensibili per proteggere la flora, la fauna e gli ecosistemi nel loro complesso. Ma anche per garantire ai cittadini spazi recuperati al degrado per una piena e positiva fruibilità e per salvaguardare quelle economie locali eco-compatibili che sui fiumi vivono».

«Un’azione mirata ed efficace – conclude Patrone – che non può prescindere dalla collaborazione tra Istituzioni, cittadini e associazioni ambientaliste».

Le tante illegalità lungo i fiumi confermano ancora una volta l’assoluta necessità di introdurre i reati contro l’ambiente nel codice penale, con l’inasprimento delle pene e delle sanzioni per le illegalità contro un ecosistema da troppi considerato secondario e sacrificabile. Il C.f.S. stà realizzando un lavoro importante di controllo del territorio e di repressione dei reati – ha concluso della Seta – ma tutti devono fare di più, a partire dagli enti locali, con più puntuali ed attente istruttorie, controlli e verifiche sulle concessioni autorizzate, come ad esempio per le captazioni e per le escavazioni in alveo».

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