[17/01/2006] Rifiuti

Guido Sacconi e il regolamento Reach avanti tutta

LIVORNO. L’europarlamentare Guido Sacconi è da anni in prima linea per mettere ordine nella complicatissima gestione delle sostanze chimiche. Ad oggi infatti sono oltre 40 le direttive esistenti, che saranno accorpate e fuse in un unico testo europeo: il regolamento Reach che il 17 novembre ha passato la prima lettura al parlamento europeo e che il 13 dicembre ha incassato l’accordo politico dei ministri europei.

«Le direttive preesistenti – spiega Sacconi – non hanno funzionato per diverse ragioni, ma il principale motivo è che l’onere della prova per dimostrare l’uso in sicurezza delle sostanze chimiche era in capo alle autorità pubbliche. Che purtroppo in 30 anni hanno fatto pochissima strada, tanto che delle 100mila sostanze presenti sul mercato, solo 3mila sono conosciute per il loro impatto sulla salute e sull’ambiente».

Con il regolamento Reach invece si rovescia il concetto e lascia l’onere all’impresa: «saranno i produttori o gli importatori – continua Sacconi - che dovranno registrare e documentare le caratteristiche delle sostanze, includendo anche quelle già esistenti, a patto che siano prodotte e importate in quantità superiore a una tonnellata l’anno. Quindi complessivamente saranno 30mila le sostanze sottoposte al Reach».

La seconda lettura al Parlamento europeo del regolamento Reach è prevista per il prossimo autunno e quindi Guido Sacconi spera che l’iter legislativo possa concludersi già nel novembre del 2006.

«Il primo passo – spiega il funzionamento Sacconi – sarà l’istituzione dell’agenzia europea delle sostanze chimiche, presso la quale le imprese dovranno depositare i loro dossier. L’agenzia verificherà e dove necessario chiederà un supplemento di informazioni. Lo scopo finale è quello di individuare le sostanze più pericolose, da sottoporre ad autorizzazione o restrizione. Un punto sul quale il Parlamento ha posizione diverse ma non divergenti dal Consiglio è per esempio quello della durata delle autorizzazioni, che potrebbe essere di 5 anni: alla scadenza l’impresa dovrà dimostrare che non esistono alternative disponibili più sicure. In questo modo pensiamo di fornire anche uno stimolo maggiore alla ricerca e all’innovazione, finalizzato all’eliminazione o sostituzione delle sostanze più pericolose in sé, ma ovviamente non pericolose per l’uso che se ne fa. Mi spiego meglio: l’inchiostro della biro è pericoloso in sé, se uno lo beve, ma per l’uso comune, cioè lo scrivere, non comporta alcun pericolo».

Il regolamento Reach andrà completamente a regime nel giro di 11 anni: l’agenzia infatti lavorerà per scaglioni in base alla quantità. Le analisi partiranno cioè dalle sostanze più prodotte o importate.

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