[18/01/2006] Rifiuti

«Con la differenziata al 55% Lucca non ha bisogno di altri impianti»

LUCCA. Torna in discussione il piano provinciale dei rifiuti di Lucca, che, approvato dal consiglio addirittura nel 1999, è stato poi pubblicato dalla Regione (dopo averlo in parte modificato) nel 2002 per entrare in vigore ad agosto 2003. «Da quel momento – spiega l’assessore provinciale Piero Manconi - è iniziato l’iter per al predisposizione del piano industriale dell’Ato. Ecco, in questo percorso l’assemblea dei comuni ha fatto delle valutazioni legate ad elementi di difficoltà e noi ci siamo impegnati ad attualizzare il paino provinciale». Manco a dirlo, gli elementi di difficoltà individuati sono soprattutto legati all’autosufficienza come Ato. «Questo è indubbiamente un problema reale – continua Manconi – ma viste le caratteristiche del territorio lucchese mi sembra difficile ipotizzare un’autosufficienza nella gestione dei rifiuti, perché manca l’impianto finale, cioè la discarica. E mi pare difficile pensare di trovare un sito adatto ad ospitarla. Proprio per questo il nostro piano è integrato con il piano provinciale di Livorno».

Manconi in ogni caso non chiude nessuna porta. «Questa è soltanto la mia valutazione – dice – ma gli incontri che abbiamo in programma hanno proprio come scopo quello di arrivare a una valutazione generale e più o meno condivisa da tutti i comuni. Da parte mia posso dire che faremo di tutto per raggiungere la quota del 55% di raccolta differenziata incrementando il porta a porta. Ecco, se raggiungiamo e anzi spero superiamo tale percentuale, credo che non serva nessun ulteriore impianto e bastino quindi quelli attualmente esistenti, cioè l’impianto di selezione e trattamento e l’inceneritore di Pietrasanta».

nella foto: un´immagine del centro di Lucca

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