[19/06/2006] Rifiuti

Le ecosagre mettono al bando le stoviglie usa e getta

LIVORNO. Una buona notizia arriva dalla piana lucchese: dieci sagre paesane che durante l’estate si alterneranno nel comprensorio dei comuni serviti da Ascit, hanno deciso di aderire al progetto “Ecosagre”, che come lo scorso anno impegna gli organizzatori a limitare l’utilizzo di stoviglie usa e getta non riciclabili, privilegiando invece piatti e posate lavabili o compostabili. In tutto infatti saranno utilizzati diecimila set completi di piatti e posate al mais prodotti dall’azienda Novamont (titolare del brevetto “Mater bi, cioè materiale derivato dall’amido di mais). Inoltre il progetto Ecosagre ha trovato la partnership con due aziende (Colged e Pieruccini) che forniranno gratuitamente due lavastoviglie che saranno utilizzate nelle cucine delle feste paesane.

Le sagre che hanno aderito al progetto sono: Festa paesana di Lunata, Sagra dell’oliva dolce (Matraia), Sagra del cacciucco (Badia Pozzeveri), Giugno segromignese (Segromigno in Monte), Sagra della zuppa alla frantoiana (Segromigno in Piano), Sagra della polenta fritta (Pizzorne), Sagra del pane e della torta coi becchi (Villa Basilica), Sagra della polenta a palle (Spianate), Sagra di Noè (Camigliano) e Sagra del cencio (Marginone).


Un’iniziativa importante quindi, che potrebbe fare da esempio anche per tante altre manifestazioni estive, non solo sagre, ma anche feste di partito. Nella nostra regione a livello numerico la fanno indubbiamente da padroni le feste dell’Unità e quelle di Liberazione, dove l’uso dei di piatti e bicchieri in plastica usa e getta è ancora purtroppo predominante.

«In effetti non esiste un accordo organico in tal senso – ammette il coordinatore regionale delle feste di Rifondazione, Alessio Nincheri - In tutte le feste l’attenzione all’ambiente e al sociale è alta: facciamo la raccolta differenziata, non vendiamo prodotti che hanno impatti ambientali e sociali negativi, come la Coca Cola, in molte feste distribuiamo l’acqua in bottiglie di vetro o da erogatori…. però ancora non siamo al livello di non utilizzare piatti e posate in plastica».

Nincheri ricorda che «l’attenzione all’ambiente è piuttosto recente e fino a pochi anni fa questa tematica era quasi estranea alla cultura comunista. Ogni anno però – conclude l’esponente di Rifondazione - la sensibilità ambientale aumenta, anche grazie alle iniziative di forum e comitati che spesso ospitiamo nelle nostre feste: quindi i miglioramenti saranno continui».

Chi invece una scelta ecologica l’ha fatta da tempo, è la festa dell’Unità di Livorno: «Sono ormai più di dieci anni – racconta il responsabile dell’organizzazione Silvano Pacini – che nei nostri ristoranti adopriamo piatti di coccio e stoviglie in metallo , che poi laviamo nelle lavastoviglie industriali presenti in ciascun ristorante della festa. La plastica l’abbiamo quindi abolita già da molto tempo, anche se devo ammettere che in origine la nostra è stata probabilmente una scelta più dettata dal fattore economico e della qualità del servizio, che della sostenibilità ambientale».

La festa dell’Unità di livorno è una delle più importanti della toscana, dove ogni anno i coperti sono circa 60mila.

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