[03/01/2006] Trasporti

Porto, per il piano di sicurezza è questione di settimane

LIVORNO. La collisione fra il rimorchiatore «Tito Neri» e la gasiera «Immanuel Kant» avvenuto nel bacino di evoluzione della Darsena Toscana (nella foto) del porto di Livorno nel giorno di Santo Stefano riapre la questione sicurezza. Un documento firmato dal «Comitato difesa dall’inquinamento» e dal «Comitato salute ambiente», dopo aver ricordato gli incidenti più recenti avvenuti nello scalo livornese, finisce con il prendere posizione contro il progetto di realizzazione della piattaforma di rigassificazione off shore «il cui gasdotto passerebbe a poche centinaia di metri dall’area portuale a rischio» e torna a porre la domanda riguardante il piano di sicurezza del porto: quando sarà approvato?
Giovanni Motta, dirigente ambiente e sicurezza dell’Autorità Portuale di Livorno, assicura che ormai «è questione di settimane» per l’approvazione del Piano integrato per la sicurezza, da cui discende il piano di emergenza. «Il Piano integrato per la sicurezza – spiega l’ingegner Motta – è il documento che comprende tutte le fonti di rischio presenti nell’ambito del porto di Livorno. Rischi che derivano dal movimento delle navi, dalla presenza di aziende che trattano sostanze pericolose o addirittura ad alto rischio, dalla movimentazione di sostanze pericolose in contenitori o in colli, dalla presenza di condotte che trasportano sostanze pericolose». L’Autorità Portuale ha ormai predisposto la bozza di Piano che deve essere esaminato da una Conferenza dei servizi di cui fanno parte anche la Capitaneria di porto, la prefettura, i Vigili del fuoco, l’Azienda sanitaria locale, Comune, Provincia e tutte le istituzioni che hanno competenze in materia. «Siamo nella fase – spiega Motta – di convocazione della Conferenza dei servizi, per cui manca davvero poco tempo alla definizione di questo piano». Da qui al Piano di emergenza, il passo sarà piuttosto breve: «Anche perché si tratta di mettere nero su bianco i comportamenti da seguire nel caso che si verifichino eventi compresi dal Piano di sicurezza, quindi sarà un percorso meno lungo. Rispetto alla presenza delle navi gasiere in porto, posso dire che da tempo rappresentano un fattore di rischio. Tanto che esiste la proposta di eliminarle dal canale industriale per portarle al pontile 12, alla Darsena Petroli».
Da sempre priorità per i lavoratori, la questione sicurezza per la Filt Cgil non è ignorata nel porto di Livorno: «Bisogna distinguere prima di tutto fra sicurezza nelle operazioni portuali e nella navigazione – dice il segretario Maurizio Colombai – comunque non siamo all’anno zero: altrimenti non saremmo stati inseriti fra i porti di rilevanza nazionale e internazionale. Questa caratteristica ci viene riconosciuta anche dall’ultimo decreto con cui il governo si prende tutta la competenza per nominare i presidenti delle authorities…».

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