[22/06/2006] Urbanistica

Sgherri: «Col nostro ordine del giorno abbiamo cambiato il segno al Pit»

FIRENZE. Quattro “punti nodali” (contenimento dell´espansione edilizia sulle colline, qualità delle periferie urbane, salvaguardia e sviluppo della costa, riconversione delle aree industriali), ma anche quattro metaobiettivi per disegnare la Toscana del 2020: coesione sociale, istituzionale, territoriale; città in rete grazie alle infrastrutture che a loro volta costruiscono un complesso sistema di relazioni; Toscana della qualità e della riconoscibilità; Toscana accogliente e attrattiva. Il piano di indirizzo territoriale presentato dall’assessore Riccardo Conti e da lui sintetizzato in questa formula del 4x4, ha ottenuto subito un innegabile risultato significativo: il voto favorevole di Rifondazione comunista.

Il capogruppo in consiglio regionale Monica Sgherri (nella foto) spiega il perché di questo voto favorevole: «Diciamo le cose come stanno: abbiamo fatto uno scambio di voti su due ordini del giorno, quello presentato da Toscana democratica e quello presentato da Rifondazione comunista. E sinceramente mi sembra che l’approvazione del nostro ordine del giorno integri e modifichi nella sostanza quello della maggioranza».

Rifondazione quindi ha puntato tutto sull’intreccio forte «che devono avere Prs, Pit e Piano di azione ambientale, evidenziando una priorità assoluta: la bonifica delle situazioni di criticità.

«Sulla sostenibilità del territorio – continua Monica Sgherri - noi chiediamo che ogni priorità individuata sia sottoposta a quella della bonifica delle criticità esistenti. Anche lo sviluppo quindi dovrà prima essere misurato a questa bonifica».

Per il capogruppo di Rifondazione poi, una scommessa sarà quella delle politiche energetiche, «affinché le rinnovabili non siano più considerate per attenuare l’uso delle fonti fossili, ma diventino nuovo volano anche economico, incentivando dove è possibile la riconversione».

Per Monica Sgherri dunque, l’ordine del giorno fatto approvare da Rifondazione comunista «ha avuto il merito di aver contributo sostanzialmente a cambiare il segno del Pit, ri-misurando tutto sulla sostenibilità ambientale. Siamo consapevoli che è un documento di indirizzo generale – conclude Sgherri – per cui aldilà dei toni enfatici di qualcuno, è evidente che ora andremo a guardare molto attentamente alla realizzazione del nostro ordine del giorno».

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