[27/06/2006] Energia

Serafini: «Teniamo lontana la mafia, non l´eolico»

ROMA. «Bisogna vigilare per tenere la malavita organizzata lontana, ma anche distinguere i progetti utili per il paese». Così Massimo Serafini, della segreteria nazionale di Legambiente, commenta le notizie uscite in questi giorni in merito alll’allarme lanciato da Italia Nostra sull’infiltrazione mafiosa nei progetti per lo sfruttamento dell’energia eolica. «Non dubito – dice Serafini – che anche su risorse comunitarie destinate a cose utili per il paese come l’eolico, la mafia e la malavita organizzata in genere cerchino di mettere le mani. Accade, del resto, su qualsiasi voce di spesa pubblica, e in particolare negli insediamenti tradizionali come le centrali termoelettriche».

Secondo Serafini si pongono due ordini di problemi: «Il primo è vigilare affinché il maggior numero di attività venga salvaguardato dalla contaminazione malavitosa». Poi c’è una considerazione che riguarda il merito dell’allarme di Italia Nostra: «Se si tende a dimostrare che l’eolico è male, perché subisce queste attenzioni da parte della malavita, allora siamo di fronte ad una operazione in perdita e sbagliata, che aiuta i petrolieri e il degrado ambientale di questo paese di cui il cambiamento climatico è la cosa più pericolosa e più forte». «Se si trattasse di una campagna contro l’eolico – conclude Serafini – sarebbe una campagna sbagliata, nociva all’ambientalismo e anche alla stessa Italia Nostra che finirebbe per non capire l’urgenza di un cambiamento del paradigma energetico e scambierebbe alcune pale dei mulini a vento per centrali nucleari su cui da troppo tempo invece è calato il silenzio.

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