[29/06/2006] Comunicati

Della Seta: l’antropocentrismo della destra è una caricatura

ROMA. Nell´intervista concessa a greenreport, pubblicata nell´articolo sopra, l’ex ministro dell’ambiente Matteoli e neo presidente dell´associazione Ambiente e/è vita ha spiegato il cosiddetto antropocentrismo ambientale tirando in ballo anche Legambiente, alla quale Matteoli ha attribuito una vicinanza con questa linea. Che cosa ne pensa il presidente di Legambiente Roberto Della Seta(nella foto)?

«Con Matteoli – risponde Della Seta – ci siamo sentiti di recente, gli ho già fatto gli auguri per la sua elezione a sindaco di Orbetello e so che è stato nominato anche presidente di Ambiente e/è vita. La cosa a cui fa riferimento Matteoli è evidentemente quella dell’isola di Ligalli, davanti a Positano e che ha visto protagonista anche Legambiente. “Il Foglio” ha preso spunto da quell’episodio per dire che la privatizzazione non è sempre nemica della tutela e che a volte è meglio della gestione pubblica. Io ho detto al Foglio che per Legambiente da sempre la tutela dell’ambiente è strettamente legata alla possibilità dell’uomo di fruirne. Che è una cosa un po’ diversa dall’antropocentrismo».

Si, ma l´antropocentrismo piace o no a Legambiente?
«Il dibattito tra antropocentrismo e biocentrismo è una discussione molto seria, che va avanti da sempre e che non si può certo risolvere in qualche battuta. Peccato che la destra italiana in questi anni abbia trasformato una cosa seria in una caricatura. Penso a molti atti del governo, ad un’idea delle aree protette che non ha prodotto niente come innovazione e capacità di gestione se non commissariamenti, o ad alcune idee dell’ex capo di gabinetto Togni. Questa concezione semplicistica dell’antropocentrismo, che proprio Legambiente ha ribattezzato “AN-tropocentrismo”, teorizza che l’uomo sia più importante della natura, che quindi deve essere piegata alle nostre necessità, mentre è chiaro che l’uomo fa parte integrante della natura, e senza la natura non vive, dunque deve rispettarne le regole e non violare i suoi delicati equilibri».

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