[29/06/2006] Urbanistica

A San Vincenzo la bandiera nera di Legambiente

SAN VINCENZO (Livorno). Il sindaco di San Vincenzo non c’era a ritirare una delle poco ambite «bandiere nere» di Legambiente che individuano 14 nuovi «pirati del mare» italiani, e assegnate oggi a Reggio Calabria da Goletta Verde in occasione del varo ufficiale della campagna di denuncia, sensibilizzazione e analisi sui problemi del mare. Ma non si sono presentati nemmeno l’assessore ai trasporti della regione Friuli, la giunta regionale del Veneto e quella siciliana, il Consorzio interprovinciale del parco del Delta del Po e il presidente del Parco nazionale dell’Arcipelago della Maddalena Gianfranco Cualbu, il consiglio comunale di Ospedaletti, l’amministrazione comunale di Fondi (Latina), e poi la Marinella Spa di Sarzana (La Spezia), la raffineria Api di Falconara (Ancona), la società Penta srl di San Felice Circeo (Latina), lo stabilimento balneare Sole e Luna di Marechiaro, Anzio (Roma), ed infine Michele Rosato, sindaco di Gizzeria (Catanzaro) e Mariano Bruno, primo cittadino di Lipari (Messina).

L’unica bandiera nera in Toscana, è andata all’amministrazione comunale di San Vincenzo «che ha autorizzato – si legge nelle motivazioni della concessione del vessillo con teschio e tibie – lo sciagurato ampliamento del porto turistico favorendone la privatizzazione. Il porto sta già aggravando i rilevanti problemi d’erosione delle spiagge limitrofe. L’amministrazione ha autorizzato, inoltre, la costruzione di una strada e una ferrovia a nafta per il trasporto dei massi dalla cava di San Carlo alla stazione, disboscando un’intera valle. Infine, ha avviato il procedimento per una variante al Piano strutturale andando incontro alla richiesta dei proprietari dell’area all’interno del parco di Rimigliano per la realizzazione di villette in area protetta».

«La consegna delle Bandiere nere di Legambiente – ha detto Roberto Della Seta, presidente nazionale dell’associazione – è come ogni anno un appuntamento che ci mette di fronte alle due facce del nostro mare. Quello suggestivo dei borghi marini e delle spiagge incontaminate, ma anche quello bistrattato e martoriato dalla cementificazione selvaggia, dalla cattiva depurazione, dall’industrializzazione sulle coste e dell’utilizzo scellerato di questa risorsa. Per poter risolvere i problemi del mare bisogna tenere ben presenti queste due diverse realtà, valorizzando naturalmente gli aspetti positivi ed evitando di fare qualsiasi sconto a speculatori e pirati del mare».

Torna all'archivio