[20/01/2006] Rifiuti

Comitati anche contro il "porta a porta"

MARLIA (Lucca). «Come presidente di circoscrizione 1 ho il dovere di ascoltare i cittadini e di fare da tramite con il Comune. Ma siccome sono direttamente interessato alla questione del “porta a porta”, non nascondo la mia contrarietà personale al progetto del Comune di Capannori». A parlare è il presidente della circoscrizione 1 di Marlia, Daniele Lazzareschi (nella foto) che domani sfilerà per le vie di Marlia insieme al comitato per il no al porta a porta. Comitato costituito da una ventina di persone, ma che ha già raccolto un migliaio di firme nelle due frazioni di Marlia e Lammari.

«Il porta a porta in città possiamo forse capirlo – spiega Lazzareschi – anche se poi nel concreto a Lucca non sta funzionando un granché, con la città che non sta dando una bella immagine di sé. Ma in paesi come Marlia di 6mila persone o di Lamamri di 5mila proprio non si capisce». Secondo Lazzareschi infatti il Comune avrebbe dovuto cominciare dal centro storico di Capannori in forma sperimentale, allargando poi un po’ alla volta alle frazioni. «Da quando a settembre fu annunciato – continua Lazzareschi - in paese si è subito protestato ma ora che sono arrivati anche i bidoni, la gente ha giustamente deciso di scendere in piazza».

Ma quali sono le ragioni del no a un sistema, quello del porta a porta, che ha certo alcune controindicazioni, ma è comunque considerato da molti come sistema in grado di migliorare qualitativamente e quantitativamente la raccolta differenziata?

«La gente non vuole essere schiava della spazzatura – dice il presidente della circoscrizione di Marlia – la spazzatura da portare giù ad orari difficili, la privacy calpestata dalla trasparenza dei sacchetti, i bidoni troppo pesanti per gli anziani che poi magari non ce la fanno neppure a pressare le bottiglie, i barattoli della conserva da sciacquare… insomma, la gente dice: se il lavoro lo faccio tutto io allora mi devono pagare».

Lazzareschi prosegue elencando gli altri problemi segnalati dal comitato di Marlia: «Tenere il pattume in casa per giorni, magari con i pannoloni sporchi del bimbo, la spazzatura sparsa ovunque in strada a causa di cani, gatti e topi che razziano i sacchetti. C’è un errore di fondo: la raccolta differenziata andava sensibilizzata di più e poi ci vuole più attenzione ai cittadini. Lo sa che da noi è da almeno dieci anni che non viene spazzato intorno a un cassonetto? E da almeno 5 anni non vengono disinfettati e questo da sempre, anche se cambia maggioranza».


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