[04/07/2006] Urbanistica

La sostenibilità fra coerenze e discontinuità

FOLLONICA. La scelta del sindaco di Follonica Claudio Saragosa di ritirare le deleghe ai due assessori di Rifondazione è soltanto l’ennesimo episodio locale di un contesto toscano, dove l’Unione, sull´ambiente, fa le prove da sempre e da sempre finisce per dividersi, laddove esisteva, o per proseguire su rette parallele, laddove l’unione ancora non è raggiunta.

Paolo Gianardi, ex assessore alla partecipazione appena espulso dal sindaco non fa sconti: «Follonica non è il primo caso – spiega – penso per esempio a quanto è accaduto a Sesto Fiorentino. E questo significa che probabilmente è sbagliata la strategia nel suo complesso».

Secondo Gianardi la logica è la stessa che si ha sulle questioni del lavoro: «Così come c’è l’idea di mettere insieme nuovi posti di lavoro in termini puramente quantitativi, così accade per l’ambiente, la quantità viene prima di tutto in obbedienza agli intereressi dei costruttori, che sono quelli che sempre e comunque ci guadagnano».

Per Gianardi questa del sindaco Saragosa è quindi «una scelta miope sia dal punto di vista ambientale che del lavoro, ma anche della qualità della vita sociale. A Follonica abbiamo avuto un’esperienza molto amara, perché abbiamo perso l’opportunità di fare qualcosa in cui credevamo e invece ci siamo trovati di fronte a un atto unilaterale da parte del sindaco».

Paolo Gianardi ora promette battaglia: «Ci sembra contrario all’interesse dei lavoratori che l’ippodromo l’hanno fatto, della città che ne fruiva e della società che lo gestiva – conclude l’esponente di Rifondazione - quello che sta perseguendo Saragosa. Speriamo almeno che questo suo atteggiamento serve a far riflettere l’intera città».

Il sindaco di Follonica Sagosa incassa invece la solidarietà da parte del segretario provinciale dei Ds Luca Sani: «Ritirare le deleghe ai due assessori di Rifondazione - spiega Sani - è la conseguenza logica della rottura del rapporto di fiducia su una scelta fondamentale del programma di governo sottoscritto da tutte le forze politiche dell’Unione. Un atto ineccepibile sia in termini formali, che, soprattutto, in termini politici».

Per il segretario provinciale dei Ds infatti «Il nuovo ippodromo è ritenuto un’infrastruttura fondamentale per lo sviluppo di Follonica: una volta terminato sarà la più grande struttura d’Italia per le corse al trotto, una delle migliori d’Europa. La sua realizzazione, inoltre, consentirà di liberare l’area del vecchio ippodromo oggi collocato nel centro cittadino, che il Comune intende riqualificare, realizzando un parco pubblico, impianti sportivi e la cittadella degli studi».

Il dibattito aperto da Rifondazione sulla modifica della convenzione con la società titolare dell’iniziativa, rappresenta, perciò, secondo i Ds «la riproposizione di una discussione già fatta tre anni fa su cui la città e le forze politiche si sono misurate a fondo. Tra l’altro, l’ippodromo, è stato al centro della stessa campagna elettorale per le amministrative del 2004, il cui esito è noto e indiscutibile. Riproporre oggi quella discussione non ha senso».

Sul piano politico, per i Ds, la coesione dell’Unione e la coerenza con gl’impegni presi con gli elettori «rappresentano i valori di riferimento dal quale non è possibile prescindere. Per questo il confronto con i partiti dell’Unione, in particolar modo con Rifondazione, deve riprendere. Sia perciò chiaro che non siamo interessati a ipotesi di alleanze diverse ed estranee ai valori e ai principi dell’Unione. Ed è altrettanto chiaro che, su questo aspetto, ci auspichiamo atti inequivocabili dai nostri alleati, a cominciare da Rifondazione e non solo».

(nella foto l´ippodromo dei Pini di Follonica)

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