[06/07/2006] Rifiuti
LUCCA. Cartiera Lucchese ha pubblicato la seconda edizione del Rapporto ambientale, che racchiude tutte le informazioni riguardanti le interazioni tra la produzione industriale della Lucart e l’ambiente.
«La pubblicazione del secondo Rapporto ambientale significa per noi – afferma Massimo Pasquini, amministratore delegato di Cartiera Lucchese – un importante momento per affermare una volta di più l’impegno dell’azienda nei confronti dell’ambiente. Pensiamo in questo modo di soddisfare le richieste dei nostri portatori di interesse e di tranquillizzare il territorio in cui sono localizzati i nostri stabilimenti. In quest’ultimo caso infatti la popolazione potrà essere al corrente della nostra politica ambientale e dei reali effetti sull’ambiente delle nostre produzioni».
Il rapporto è suddiviso in due sezioni, una qualitativa e una quantitativa. Nella prima sono descritte le politiche, i programmi, i risultati raggiunti e le performances ambientali della produzione di carta nei tre stabilimenti del Gruppo, mentre la seconda riporta i dati numerici di tali performances.
«L’ultimo anno è stato molto importante per Cartiera Lucchese – conclude Pasquini – che oltre ad aver ricevuto il Premio Toscana eco-efficiente e l’Ethic Award 2005, ha visto la registrazione Emas dello stabilimento di Diecimo. La pubblicazione del Rapporto ambientale chiude e completa questo percorso. Auspichiamo che la nostra trasparenza e la volontà al dialogo ci permettano, tra le altre cose, di continuare serenamente la discussione sulla centrale a biomasse di Diecimo, aperta e portata avanti assieme agli altri interlocutori nel tavolo di confronto istituito dalla Provincia e dal Comune».
Oltre al contenimento degli effetti sull’ambiente, il Rapporto ambientale prende in esame la valenza socio-ambientale dell’utilizzo dei maceri per produrre carta tissue ad uso igienico sanitario, evitando in questo modo il consistente taglio di alberi e il conferimento in discarica della stessa carta da macero. In un prossimo futuro Lucart si augura di «riuscire a “chiudere il cerchio” attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie, permettendo così di avvicinarsi ad un ulteriore traguardo: i rifiuti zero».