[07/07/2006] Parchi

Mare è più acido, i coralli non riescono a fabbricare i loro scheletri

ROMA. Il National center for atmospheric research (Ncar) del Colorado, ha stilato il rapporto "Impacts of Ocean Acidification on Coral Reefs and Other Marine Calcifiers," dal quale emerge che le emissioni di biossido di carbonio prodotte dai combustibili fossili stanno alterando la chimica dei mari del pianeta, e minacciano fortemente la sopravvivenza di coralli ed altri organismi marini.

Per Joan Kleypas, uno dei ricercatori che ha partecipato allo studio «È chiaro che la chimica dell’acqua marina è destinata a cambiare nei prossimi decenni e secoli con modalità che altereranno fortemente la vita. Stiamo cominciando solo ora a comprendere le complesse interazioni tra le variazioni chimiche su larga scala e l’ecologia marina. È cruciale poter sviluppare strategie di ricerca che consentano di comprendere meglio i punti deboli degli organismi marini che si possono evidenziare a lungo termine in seguito a tali cambiamenti».

Nel rapporto si legge che tra il 1800 e il 1994 gli oceani hanno assorbito 118 miliardi di tonnellate di carbonio e l’interazione con il biossido di carbonio li sta rendendo più acidi e produce la diminuzione della concentrazione di ioni carbonato, utilizzati dai coralli per produrre scheletri di carbonato di calcio che ospitano le colonie di polipi.

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