[12/07/2006] Rifiuti

Come viene stilata la classifica dei comuni ricicloni

ROMA. Ma quali sono i criteri usati per stilare la classifica? Lo chiediamo ad Andrea Poggio, vicedirettore nazionale di Legambiente.
«I criteri di qualità di “comuni ricicloni” sono cambiati rispetto ai primi anni nei quali prendevamo in considerazione la sola percentuale di raccolta differenziata. Oggi infatti puntiamo di più l´obiettivo della ricerca sulla qualità della gestione integrata dei rifiuti».

«Comuni ricicloni – spiega Poggio - misura anche aspetti quali la riduzione della produzione, la percentuale destinata al recupero di materia, l´attivazione di un sistema tariffario al posto della tassa, l´introduzione del compostaggio domestico, gli acquisti verdi da parte delle amministrazioni pubbliche, la sicurezza dello smaltimento e l´efficacia generale del servizio».

Come si fa a partecipare?
«A tutti i comuni viene inviata una scheda di rilevazione dei dati. L’indagine si basa inoltre su notizie e segnalazioni raccolte da circoli e regionali di Legambiente, regioni, province i loro osservatori o sportelli. In Toscana utilizziamo i dati forniti anche dall’Arrr, poi le Arpa regionali. Inoltre, collaborano a fornire dati Federambiente, Fise-Assoambiente, Consorzio nazionale imballaggi e i Consorzi obbligatori, le associazioni volontarie delle imprese e i consorzi di comuni e delle aziende consortili».

Questi dati come vengono elaborati?
«I criteri sono stabiliti dalla giuria di comuni ricicloni: la percentuale di raccolta differenziata è stata determinata sulla base della somma delle raccolte differenziate finalizzate al riciclo in rapporto al totale dei rifiuti prodotti (cioè la somma dei rifiuti avviati a riciclo e quelli avviati a smaltimento); le raccolte differenziate che nel corso del 2005 non sono state normalmente destinate ad impianti di riciclaggio, non sono state tenute in considerazione; non entrano nel calcolo di efficienza gli inerti (sono stati esclusi sia dal conteggio delle raccolte differenziate, sia dagli rsu a smaltimento); gli ingombranti sono conteggiati solo per le parti recuperate (essenzialmente legno e ferro)».

La soglia d´ingresso in classifica è fissata invece in base alla percentuale del 35% di raccolta differenziata prevista dal decreto Ronchi per tutti i Comuni d´Italia, senza distinzioni nord, centro e sud.
Per i comuni sotto i 10mila abitanti del nord, dove la raccolta differenziata è più avanzata, Legambiente chiede di superare il traguardo del 50%, «poi incrociamo questo dato di base con gli altri comportamenti virtuosi in materia di rifiuti tutto questo va a comporre un "indice di gestione" che decide vincitori e classifica».

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