[12/07/2006] Comunicati

Dirigenti Arpat, l´agenzia spiega i motivi del loro numero

FIRENZE. All’affondo di Paolo Bartolozzi (Forza Italia) sull’organico dell’Arpat, e soprattutto sull’alto numero di dirigenti presenti nella struttura dell’agenzia, risponde per le rime la stessa Arpat, che ricorda come nel 1996, data di inizio dell’attività dell’agenzia, le sono stati trasferiti i dipendenti di ruolo delle Aziende sanitarie toscane che svolgevano attività di protezione ambientale. «Al momento del trasferimento – ricorda Arpat – i dirigenti erano circa 150 e il restante personale era di circa 400 unità, con un rapporto dirigenti/comparto di 1 a 3. L’elevato numero di dirigenti del 1996, chimici, fisici, biologi, ingegneri, geologi, medici, era da porsi in relazione con le regole contrattuali; infatti, queste figure professionali potevano essere inquadrate solo come dirigenti».

Arpat ricorda anche che negli anni successivi i dirigenti sono stati ridotti a 120 con un rapporto 1 a 6 rispetto al resto del personale: «Nelle altre Agenzie regionali per l’ambiente i dirigenti oscillano tra il 9 e il 24% del personale totale (in Toscana siamo al 15%, in Lombardia al 16%, in Emilia Romagna al 17%). Nell’Azienda ospedaliera di Careggi i dirigenti sono il 16% del personale totale».

La direzione dell’Agenzia dice di essere «attivamente impegnata nella revisione dell’Atto di organizzazione, processo che potrà portare ad una ulteriore razionalizzazione del rapporto dirigenti/dipendenti. L’attuale dotazione organica della Dirigenza corrisponde al personale in servizio al 1° luglio 2006 (120 dirigenti). Non è ovviamente possibile sopprimere fisicamente i dirigenti, né attuare in questo momento processi di mobilità».

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