[14/07/2006] Consumo

Con il Quars la Toscana è ai vertici dello sviluppo

LIVORNO. Toscana ai vertici nella qualità dello sviluppo. Lo dicono i risultati del IV Rapporto "Come si vive in Italia?" presentato dalla Campagna Sbilanciamoci. Un resoconto che si basa sull´elaborazione del Quars, l´indice che sintetizza e misura alcune dimensioni fondamentali dello sviluppo: stato dell´ambiente, giustizia economica, welfare, promozione dei diritti, pari opportunità e partecipazione.

Al primo posto c´è il Trentino Alto Adige, subito dietro appunto la Toscana e l´Emilia Romagna. «Il risultato della Toscana - spiega Sbilanciamoci - è un chiaro esempio della differenza tra il Quars (qualità dello sviluppo regionale) e gli indicatori economici classici: la regione si trova solo al nono posto per reddito pro-capite (Pil), ma ottiene il secondo posto nella classifica grazie ad una particolare attenzione alle questioni di giustizia economica, welfare e partecipazione».

La differenza tra Trentino Alto Adige e Toscana, tra l´altro, «è quasi insignificante». Anzi, «la Toscana presenta una situazione nel complesso più equilibrata». Il Trentino può vantare delle eccellenze che compensano le gravi carenze. La Toscana, invece, «ha una situazione più stabile».
Ma vediamo, indicatore per indicatore, come la Toscana abbia raggiunto questo importante risultato.

Ambiente. «Lo sviluppo economico in Toscana, che ha liberato risorse per un buon sistema di welfare, - spiega il rapporto - non ha prodotto, come invece è accaduto in altre regioni, un impatto ambientale particolarmente devastante». Ci sono però due aspetti che vanno migliorati: il livello di emissioni di C02 e la quota di superficie regionale protetta.

Economia. Altro criterio che fa balzare la Toscana al vertice della classifica della qualità della vita, è la «buona prestazione in termini occupazionali e di stabilità del posto di lavoro, ma ciò che distingue la regione è la minore concentrazione del reddito, che quindi viene ridistribuito in maniera egualitaria».

Diritti e cittadinanza. La Toscana in questo indicatore risultata soltanto tredicesima e al di sotto delle medie delle regioni. Questo per tre risultati: il numero di sfratti, oltre 2 ogni 1000 famiglie contro l´1.8 nazionale; l´assistenza sociale ad anziani, tossicodipendenti e minori; l´integrazione dei migranti (scarso numero di permessi familiari concessi per motivi di ricongiungimento familiare in rapporto al numero di soggiornanti stranieri).

Sanità e istruzione . Spicca il sistema di prevenzione e la mortalità evitabile più bassa della media. Nell´istruzione, positivi l´indice sintetico realizzato a partire dalle indagini di Legambiente, che sostanzialmente evidenzia come tanti scelgano la Toscana per gli studi universitari; e la spesa annua in teatro e musica, tra le più alte in Italia.

Pari opportunità . La Toscana in questo indicatore ottiene un ottimo risultato grazie soprattutto al numero di consigliere donne nel consiglio regionale, 17 su 65, e ai pessimi dati nazionali. Inoltre i consultori familiari superano la quota minima fissata dalla legge: 1.5 ogni 20mila abitanti (la legge ne prevede 1).

Partecipazione. Infine, con il 16% della popolazione che ha partecipato a riunioni di volontariato, di associazioni o per i diritti civili o ha svolto attività di volontariato, la Toscana si pone ai vertici anche di questo indicatore legato alla partecipazione alla società civili e alla democrazia. Buona presenza inoltre di difensori civici e l´affluenza alle urne (87% degli aventi diritto per quelle del 9/10 aprile 2006).

Naturalmente il valore della fotografia sul versante ambientale, ancorchè apprezzabile, è tutto comparativo. Come affermato anche in documenti della Regione Toscana infatti, pur nella prospettiva di slow growth (crescita lenta) il quadro ambientale presenta risvolti di criticità soprattutto per quanto attiene «il quadro idrico inquinante, la produzione, il recupero e lo smaltimento dei rifiuti e il conseguimento degli obiettivi del protocollo di Kyoto».

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